Partito il primo carico sanitario per aiutare i profughi dell’Ucraina, in 700 si sono fermati in Fvg. Tavolo con le Prefetture e i Comuni: pronto il piani dei vaccini

L’emergenza Ucraina in Friuli Venezia Giulia.

Partito oggi da Palmanova il primo carico di materiale sanitario alla volta del confine romeno per dare sostegno e conforto ai profughi che stanno lasciando l’Ucraina. A bordo di quattro camion messi a disposizione dalla Ceccarelli group sono stati caricati medicinali e dispositivi farmaceutici raccolti in questi giorni tra le regioni. Per un carico che ha preso il via dalla centrale operativa della Protezione civile di Palmanova, ce n’è un altro che si sta allestendo in queste ore. “Ci stiamo preparando – spiega il vicegovernatore Riccardo Riccardi – per la partenza di una colonna formata da uomini e mezzi che andranno ad allestire una struttura di smistamento in Slovacchia, poco fuori dal confine ucraino, destinata ai flussi di profughi. Siamo in attesa di ricevere il via libera dal Dipartimento nazionale che si muove in coordinamento con il meccanismo della Protezione civile europea”.

Non si ferma nemmeno la macchina dell’accoglienza in Friuli Venezia Giulia. Dall’inizio della guerra sono transitate dai confini regionali circa 12mila persone, considerando solo i passaggi monitorati e non quelli avvenuti con mezzi privati. La gran parte dei profughi hanno proseguito il proprio viaggio verso zone e al momento sono 700 le persone rimaste sul territorio, tra sistema dell’accoglienza e alloggi privati. “Stiamo organizzando tutto il sistema dell’assistenza sia per quanto riguarda l’accoglienza sia per le prestazioni sanitari da garantire ai profughi che fuggono dall’Ucraina e il sistema regionale sta garantendo un forte supporto a quello nazionale – ha precisato il governatore Massimiliano Fedriga -. Stiamo organizzando una rete che garantisca quanto richiesto dal Ministero della Salute: l’esecuzione di tamponi e vaccini per il Covid-19 e anche la copertura che per gli altri vaccini necessari nel caso i profughi non li avessero effettuati”.

Questa mattina è stato convocato, intanto, il primo Tavolo con le 4 Prefetture, al quale ho partecipato insieme al vicegovernatore Riccardi e all’assessore Pierpaolo Roberti, parte in causa diretta giacché anche i Comuni devono essere protagonisti di questa azione umanitaria di accoglienza, necessaria e doverosa quale supporto alle persone che scappano dalla guerra, soprattutto donne e bambini, abbandonando le loro case per mettersi al riparo dalle bombe. “Il sistema generale del Fvg – ha sottolineato ancora Fedriga – ha risposto con grande senso di responsabilità e solidarietà. Ci sono state donazioni e supporto anche da parte di soggetti privati e imprese per accogliere le persone e offrire anche possibilità lavorative, creando un processo di integrazione molto sviluppato”.