Il rilancio dei paesi passa per le botteghe di prossimità, nascono i distretti del commercio

In Friuli, 20 distretti del commercio.

Il rilancio del commercio locale, la valorizzazione e rigenerazione dei centri cittadini e delle aree urbane a vocazione commerciale attraverso progetti volti a promuoverne la storia, la cultura e le tradizioni, a rivitalizzarne l’attrattività turistica e a valorizzare l’offerta di prodotti del territorio a chilometro zero e a basso impatto ambientale: sono questi gli obiettivi con cui sono nati i 20 distretti del commercio del Fvg.

Un’operazione che ha visto l’adesione di 123 Comuni su 215 (57%) con una popolazione coinvolta di 982.294 cittadini accanto alle associazioni del territorio, di categoria e 30.904 imprese e che ora potrà contare su un ulteriore stanziamento di 4,5 milioni di euro, che si sommano a quelli già stanziati, pari a 6 milioni di euro “così da dare copertura a tutte le 20 progettualità presentate che oggi abbiamo ufficialmente riconosciuto – ha commentato l’assessore regionale Sergio Emidio Bini -. Una sfida che nasce dalle sollecitazioni dei territori e che oggi possiamo dire vinta”.

“Abbiamo attuato il cronoprogramma rapidamente, dato seguito alla legge Sviluppoimpresa che ha disciplinato i distretti del commercio. Il bando relativo si è chiuso a maggio scorso e ora siamo pronti a dare copertura a tutte le progettualità”, ha sottolineato Bini.

Nel dettaglio i 20 distretti del commercio sono così suddivisi: 6 nell’ambito territoriale di Pordenone che ha visto il coinvolgimento di 50 Comuni su 50 con 9.182 imprese; 11 nell’ambito territoriale di Udine, 63 su 134 i Comuni coinvolti con 12.051 imprese; 2 nell’ambito territoriale di Gorizia, 7 su 25 i Comuni coinvolti con 3.021 imprese; uno nell’ambito territoriale di Trieste dove sono stati coinvolti 3 Comuni su 6 con 6.686 imprese.

“L’Amministrazione regionale, attraverso il sostegno finanziario ai distretti – ha spiegato Bini -, intende promuovere il commercio come fattore strategico di sviluppo economico sostenibile, di coesione e crescita sociale oltre che per la valorizzazione delle risorse del territorio. Siamo convinti che la sinergia fra Regione Comuni, associazioni di categoria e privati darà di nuovo impulso ai centri storici che hanno caratterizzato la vita sociale ed economica per tanti decenni della nostra regione”.