Meno incassi dalla tassa di soggiorno per il Covid, in Fvg arrivano i ristori: quasi 2 milioni di euro

I ristori per la tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia.

È stata ripartita nei giorni scorsi la seconda tranche di contributi statali per far fronte alla diminuzione degli incassi dell’imposta di soggiorno. In totale, per il 2021, il Governo ha deciso di stanziare 350 milioni di euro (l’anno scorso furono 400) quale ristoro parziale delle minori entrate.

La prima tranche di contributi, pari a 250 milioni di euro, è stata distribuita sulla base dell’effettiva perdita di gettito registrata dai Comuni nel periodo marzo 2020 – febbraio 2021, rispetto ai dodici mesi precedenti, ed è stata erogata nel luglio scorso. La seconda rata, di 100 milioni di euro, è invece stata ripartita pochi giorni fa, sulla base della quota delle minori entrate per gli anni 2020 e 2021 non ancora compensata con i ristori già attribuiti.

Nel complesso, secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, i Comuni del Friuli Venezia Giulia hanno ottenuto oltre 1,8 milioni di euro di ristori. L’imposta di soggiorno è finora stata introdotta da 10 Municipi e vale in media tra il 4% e il 5% delle entrate tributarie, con punte di quasi il 9%. I Comuni della regione avevano ricevuto dallo Stato quasi 1,6 milioni di euro già lo scorso luglio. A queste risorse si aggiungono altri 265 mila euro, che verranno erogati in questi giorni. Nel 2020 le risorse a disposizione furono di più – poco più di 2,5 milioni di euro – dovendo fronteggiare il lungo blocco delle attività turistiche.

Trieste regina, Ravascletto ultima.

La quota maggiore dei ristori statali va a Trieste, che ottiene quasi 827 mila euro (l’anno scorso furono poco meno di 1,3 milioni di euro). È invece Lignano Sabbiadoro la località che ottiene il maggiore contributo di questa seconda tranche: circa 216 mila euro che si aggiungono ai 294 mila di luglio per un totale di oltre 510 mila. Il secondo stanziamento premia anche Grado, cui vanno poco meno di 41 mila euro, che si sommano ai quasi 385 mila di luglio portando il totale ad oltre 425 mila.

Risulta invece più contenuta la quota di contributi destinata agli altri Comuni: a Duino Aurisina spettano in totale 37 mila euro, ad Aquileia vanno 16 mila euro, Arta Terme ottiene 14 mila euro, Forni Avoltri riceve 8 mila euro, Forni di Sopra circa 3.500, Sauris circa 1.500 e Ravascletto meno di 1.000 euro.

La sfida? Destagionalizzare.

“La ripartenza del turismo ha impattato positivamente sulle entrate dei Comuni – commenta Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – facendo aumentare gli introiti dell’imposta di soggiorno, cui si aggiungono i ristori statali. Si potrebbero utilizzare le risorse a disposizione dei Comuni per favorire la destagionalizzazione: una sfida fondamentale soprattutto per le località balneari, in quanto condizione necessaria per reclutare e assumere stabilmente personale qualificato e rendere sostenibili gli investimenti. In questa prospettiva, andrebbe promosso e valorizzato l’entroterra con le sue risorse culturali, ambientali ed enogastronomiche, cui il litorale può collegare la propria offerta ricettiva. Ma i Comuni potrebbero collaborare anche per realizzare grandi progetti di territorio, utilizzando le entrate dell’imposta di soggiorno”. “In ogni caso – conclude Simeoni – si devono attirare nuove tipologie di clienti ed intercettare nuovi mercati, perché i turisti che si muovono “fuori stagione” sono diversi ed esprimono esigenze differenti”.