Il Fvg torna in zona gialla, i commercianti: “Dobbiamo riaprire tutto e subito”

L’appello di Confesercenti Fvg Marini.

Il Friuli Venezia Giulia passa da lunedì in zona gialla, indice di una situazione in miglioramento. Sono consentiti tutti gli spostamenti tra comuni diversi, anche se forse non ci si era nemmeno accorti di questa ristrettezza durante l’arancione. Ma il ritorno in zona gialla non basta ad accelerare la ripresa. È un appello urgente, quindi, quello di Mario Marini, presidente Confesercenti Fvg. “É arrivato il momento di togliere ogni forma di restrizione e di dare un segnale di riapertura e ripresa chiaro e incontrovertibile. In queste ore – ha detto – abbiamo mandato una lettera ufficiale al governatore della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, affinché, in qualità di presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, porti a Roma questa nostra istanza, rispetto alla quale non è più possibile procrastinare, ma che anzi richiede anche un’azione rapida e precisa”. 

È necessario semplificare ed eliminare da subito tutti i limiti imposti dal green pass rafforzato, ha ribadito Marini: “Non è pensabile aspettare fino ad aprile per togliere solo un numero limitato di ristrettezze e attendere addirittura fino a giugno inoltrato per il resto. Accanto a ciò ritengo sia necessario accogliere i turisti stranieri con regole comprensibili e di facile attuazione”. Negli ultimi giorni, infatti, il ministro Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza, in vigore dal primo marzo, che apre al turismo extra europeo, per il quale varranno le stesse regole già in vigore per i comunitari. Per entrare in Italia sarà sufficiente una sola delle condizioni del green pass: certificato di vaccinazione, di guarigione oppure un test negativo. “I numeri dei nuovi contagiati sono in netta discesa e ci consentono di allargare le maglie togliendo delle regole che non hanno più senso d’essere”. 

Quelli passati sono stati mesi lunghi e complessi per bar, ristoranti, ma anche il comparto del commercio e quello del turismo. “Un periodo difficile non solo dal punto di vista economico, ma anche psicologico, che ha coinvolto tutti trasversalmente, famiglie e imprenditori. Una fase che si sta acuendo a causa dell’ulteriore stangata causata dal caro bollette e che la drammatica crisi ucraina, con ogni probabilità, andrà a peggiorare. Per tutte questa ragioni – ha chiuso – è necessario aprire tutto e subito”.