Acciaieria a Porto Nogaro, i sindaci della Riviera Friulana fanno sentire la loro voce in Regione

Sindaci della comunità “Riviera Friulana” presenti in forze, a Trieste, per partecipare alla convocazione congiunta della II e della IV commissione consiliare permanente e ascoltare l’illustrazione degli studi, commissionati dalla Regione, per valutare l’impatto dell’acciaieria a Porto Nogaro.

Un’occasione per ribadire il loro no fermo a quel tipo di insediamento, assieme ad alcuni dubbi, espressi su alcuni aspetti illustrati dai tecnici incaricati dalla Regione, in particolare sotto l’aspetto ambientale.

Lignano: “Conseguenze sul turismo”.

Com’è possibile – commenta il sindaco di Lignano Sabbiadoro, Laura Giorgi – affermare che non ci sarà nessuna conseguenza a movimentare per raggiungere i 9,66 metri necessari al passaggio delle navi, i fondali inquinati di mercurio, quando a noi vengono fatte mille obiezioni per dragare 50 centimetri ? E lo stesso dicasi per il moto ondoso provocato dalle navi. E ancora, gli studi parlano di assenza di conseguenze per un ipotizzato aumento di dieci volte della presenza di ossido di carbonio nell’aria. Manca solo che l’Università di Udine dica che questo impianto fa bene alla salute dell’ambiente e dei suoi cittadini”.

“Al momento non c’è uno studio che analizzi l’impatto di un simile insediamento sul turismo – sottolinea Giorgi – perché acciaieria, per definizione, si contrappone a quella proposta turistica verso la quale la Regione ha investito molto. Auspico vivamente che nelle valutazioni successive a questi studi, quando saranno disponibili anche i risultati che a oggi ancora mancano, ci sia un coinvolgimento dei sindaci perché sono comunque delle analisi che hanno messo in evidenza anche precise necessità del territorio”.

“Da rappresentante di tutto il Consiglio comunale e di tutti i cittadini lignanesi ribadisco la contrarietà alla realizzazione di un’acciaieria in quell’area, in quanto nuoce all’immagine della Laguna e di tutto ciò che Lignano Sabbiadoro ha costruiti in termini di turismo in 120 anni, diventando non solo la principale città turistica della Regione, ma anche la prima in Italia per pressione turistica, ovvero il rapporto che esiste tra residenti e presenze turistiche che è pari al 147%, senza tener conto delle seconde case“.

Marano Lagunare: “Abbiamo già dato”

Critico sulla questione dragaggi anche il sindaco di Marano Lagunare, Mauro Popesso: “Porto Buso resta a 7,5 metri di profondità. Perché negli anni la Laguna ha già dato. E non possiamo non considerare che si tratta di una Zsc inserita nella rete europea per la tutela della biodivesità“.

L’ipotesi di un’acciaieria in Porto Nogaro, “vista con occhio critico fin dal principio”, ha portato anche il Consiglio comunale maranese a esprimersi con un fermo dissenso verso un impianto di tali dimensioni e tipologia. Ma anche contro gli interventi conseguenti, che vanno oltre le previsioni del Piano di gestione della Laguna: “ci siamo dati delle regole e intendiamo rispettarle, senza metterle in discussione“.

“Con senso di responsabilità – aggiunge Popesso – prima di esprimerci sul prospettato insediamento, abbiamo fatto delle valutazioni e ci è voluto del tempo che abbiamo utilizzato per raccogliere delle informazioni e sentire l’opinione delle nostre comunità. Ora ci sono nuovi studi che definiscono non così significativi i possibili impatti, ma ciò non significa che si può procedere con questo insediamento”.

Il sindaco di Marano ricordato poi la generalità della Giunta regionale dello scorso primo settembre, “con la quale l’Esecutivo, dopo gli esiti degli studi e l’ascolto, ha preso una decisione, forte, ferma e responsabile. E spero finale. Ciò non vuol dire che non dobbiamo sviluppare Porto Nogaro. Si può fare in modo accorto e compatibile. Ricordiamo che la Regione negli anni ha investito molto nel territorio della laguna e nel turismo”.

Riferendosi a quanto previsto dal Decreto legislativo 104 dello scorso agosto, il sindaco di Marano Lagunare auspica che in sede di conversione in legge, l’apporto di una modifica, per riportare la sede decisionale in Regione.

Le parole di Andrea De Nicolò, sindaco di Precenicco e presidente della Comunità Riviera Friulana.

Quella dei sindaci a Trieste viene definita una “presenza doverosa” da Andrea De Nicolò, presidente della Comunità e sindaco di Precenicco, che nel suo intervento ha ricordato come, nei mesi, il territorio si sia mosso con ordini del giorno e mozioni di tipo politico, tutti nella stessa direzione, ovvero di contrarietà a questa tipologia di insediamento.

“Abbiamo ascoltato con attenzione l’illustrazione di questo fiume di dati, anche non completi, come ci è stato detto, verso i quali, per meglio capire e comprendere, ci vorrà sicuramente un approfondimento. Anche perché ci sono dei dati che stridono con alcune delle realtà che da amministratori affrontiamo quotidianamente“.

“Abbiamo a cuore lo sviluppo dell’area di Porto Nogaro – prosegue – sicuramente un valore aggiunto per il territorio, ma allo stesso modo teniamo alla salvaguardia ambientale, paesaggistica e naturale delle nostre aree”.

San Giorgio di Nogaro: “Dobbiamo tener conto anche del turismo, della pesca e dell’agricoltura”.

Per il sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, il confronto, avviato sulla base della proposta di insediamento, verso il quale ha ribadito la sua contrarietà, ha offerto l’occasione per parlare dei necessari interventi di infrastrutturazione, stradale, ferroviaria e di porto.

“Credo che per la prima volta – ha detto in audizione – si siano fatti degli approfondimenti utili non solo per conoscere lo stato attuale della zona industriale, ma anche per capire quali saranno le possibilità di sviluppo di quell’area. Io credo che un dato vada riconosciuto, che questa Regione non possa fare a meno del manufatturiero. Ma il settore deve essere accompagnato da un’economia più spinta che tenga conto del turismo, della pesca e dell’agricoltura. La nostra zona industriale ha la necessità di crescere e di essere adeguata dal punto di vista delle infrastrutture in particolare la questione della ferrovia che taglia il centro del paese con i treni che passano sotto le finestre”.

All’audizione hanno partecipato anche i Comuni di Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella e Porpetto e collegati da remoto Ronchis e Latisana.