Luglio piovoso: non serve irrigare i campi, salgono le falde acquifere

Le falde acquifere in Friuli sono in risalita grazie alle piogge.

Tra i tanti danni che ha portato il maltempo, c’è forse un solo dato positivo: le falde acquifere in Friuli stanno risalendo, seppure lentamente.

A fare il punto della situazione è il Consorzio Bonifica Friuli Centrale: secondo i dati, luglio ha registrato precipitazioni decisamente sopra la media degli ultimi 30 anni, tra i più piovosi degli ultimi tempi. Grandine e vento, però, hanno causato pesanti danni che non hanno lasciato indenni nemmeno i mezzi e la sede operativa del Consorzio, a Mortegliano.

Le piogge.

La piovosità di luglio ha quasi ovunque compensato la minore piovosità rispetto alla media dei precedenti mesi dell’anno. Secondo l’osservatorio del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, che si concentra su alcuni punti di monitoraggio ubicati nel bacino montano del Tagliamento e nel proprio comprensorio, a luglio ha piovuto ovunque più della media, andando da un +64% di Enemonzo (264 mm a luglio 2023, contro i 161 mm della media e i 68 mm del 2022) ad un +125% di Udine (252 mm a luglio 2023, contro i 112 mm della media e i 10 mm del 2022), per arrivare ad un +154% di Palazzolo dello Stella (191 mm a luglio 2023, contro i 75 mm della media e i 50 mm del 2022).

Analizzando le piogge cumulate dal 1° gennaio al 30 luglio, solamente presso la stazione di Enemonzo il dato è ancora leggermente sotto la media (-10%, 968 mm rispetto a 872 mm del 2023), mentre nelle altre stazioni monitorate ovunque il dato complessivo è sopra la media (Udine +6% con 802 mm rispetto a 754 mm, Cervignano +18% con 736 mm rispetto a 625 mm, Palazzolo dello Stella +24% con 701 mm rispetto a 564 mm).

La situazione del Tagliamento.

Le piogge di luglio hanno mitigato il deficit di precipitazioni nell’area montana; ne ha beneficiato anche il fiume Tagliamento, che ha avuto un regime di portate ordinario per la stagione, ed i rilasci dei bacini montani sono stati limitati sia per portata che per durata.

Il livello degli invasi montani è sopra la media, e ciò costituisce una garanzia nel caso in cui si rendesse nuovamente necessaria l’integrazione delle portate del Tagliamento tramite il serbatoio dell’Ambiesta, ipotesi peraltro abbastanza remota viste le attuali previsioni meteorologiche e i fabbisogni irrigui nella pianura in calo nelle prossime settimane.

Le falde acquifere in Friuli.

Le rilevazioni settimanali delle falde forniscono indicazioni sul trend in atto. Nella pianura udinese occidentale (Lestizza e Beano) a fine luglio si riscontra un leggero recupero dei livelli, seppur inferiori anche al 2022 e alle medie del periodo.

Nel comparto centrale (Mortegliano e Bicinicco) i livelli sono inferiori alla media, ma comunque migliori rispetto al 2022 (rispettivamente di 47 e 76 cm). Nel Cividalese si conferma il trend registrato nelle ultime settimane, con dati in deciso miglioramento rispetto al 2022. I livelli aumentati di oltre 4 m consentono di affrontare con moderato ottimismo la conclusione della stagione irrigua.

Bassa necessità di irrigazione.

Le esigenze irrigue nel comprensorio, grazie alle piogge delle ultime settimane, sono del tutto trascurabili e gli impianti di pompaggio sono stati spenti. A causa dei danni alle colture in alcune zone il servizio irriguo sarà ridotto, anche se potrebbero essere seminate colture a ciclo breve (es. mais cinquantino) che potrebbero necessitare dell’irrigazione anche a settembre, prolungando il periodo di funzionamento degli impianti.