L’odissea di un volo da incubo, 17 ore abbandonati all’aeroporto senza risposte

I disagi del volo Trieste Malta.

Diario di “un volo di mezza estate”, che si è trasformato in un incubo: è quello vissuto dall’udinese Stefano De Stalis e dai passeggeri dell’aereo Trieste Malta che hanno atteso 17 ore in aeroporto senza spiegazioni e, stando al racconto, senza grande supporto da parte della compagnia.

La vicenda è stata ripresa dalla pagina dell’associazione Consumatori Attivi, che ha commentato “Tutti i diritti dei passeggeri violati in una sola notte all’aeroporto di Trieste”.

Il racconto del volo Trieste Malta.

De Stalis, delegato del Club Unesco di Udine a Malta nonché presidente del locale Fogolar Furlan, doveva partire ieri pomeriggio dal capoluogo giuliano per atterrare sull’isola attorno alle 19. Questi i programmi sulla carta, perché in realtà l’aereo è partito stamattina, 1 agosto, dopo le 9, con circa 17 ore di ritardo.

L’uomo è arrivato al Trieste Airport alle 15.30, per tutte le procedure di imbarco in vista del volo fissato alle 17.35. “Passa il tempo, ma niente. Alle 21 stiamo ancora aspettando all’aeroporto”. De Stalis ha quindi chiesto di parlare con un manager. “Mi hanno risposto che non c’è personale della compagnia in aeroporto – riporta -; poi ho chiesto di parlare con il responsabile dell’aeroporto, mi hanno risposto che era impegnato”.

Il disagio continua nelle ore successive: alla richiesta di accendere l’aria condizionata, è risultato che non funzionava; a quella di distribuire l’acqua, che il personale presente non poteva decidere. “A mezzanotte e mezza mi hanno ascoltato – continua il friulano -: voucher da 4 euro. Alle 2, vedo in lontananza bottiglie di acqua minerale sul pavimento. Veniamo informati che dobbiamo passare la notte in aeroporto. Alcuni passeggeri gridano arrabbiati. Scappa qualche insulto, l’atmosfera diventa particolarmente tesa. Poi ci informano che forse ci sistemano in un hotel e gli animi si calmano. Il personale dell’aeroporto prende giù i nomi per organizzare il tutto”.

Sembrerebbe una luce in fondo al tunnel, invece no: “Alle 2.48 ci dicono che salta la sistemazione in hotel; alle 3:10 ci viene detto che possiamo andare in un hotel a Gorizia ma non si combina con il trasporto. Inoltre ci dicono che occorre essere di nuovo in aeroporto alle ore 6:30 cioè 3 ore dopo. Forse si parte alle ore 8:35″.

Alle 3.30 di mattina, il personale se ne va e i passeggeri provano a dormire sistemandosi sul pavimento. “Alle 4.35 cominciano ad arrivare operatori al check in – continua il racconto di De Stalis -. Alle 7:37 stiamo ancora aspettando, nessuno che ci da informazioni dopo tutte queste ore passate in aeroporto. Inoltre, per ben due volte ci hanno fatto uscire per raggiungere l’aereo, aspettare in coda e poi rientrare. E per due volte abbiamo fatto il controllo di sicurezza“.

L’odissea non è finita: prima un cambio di gate, poi alcuni battibecchi con le hostess, l’arrivo della Polizia e, alla fine, l’imminente partenza: “Siamo fiduciosi – conclude il “diario di viaggio”-. Dopo 17 ore in aeroporto. Per non parlare dei bagni sporchi. Se proprio vogliamo dirla tutta. Ore 09.06: ancora sull’aereo. Si parte”.