Parchi fotovoltaici sui terreni agricoli, la Regione vuole mettere un freno

Misure sui parchi fotovoltaici su terreni agricoli.

Sì alle energie rinnovabili, ma è necessario anche tutelare il territorio: per questo la Regione sta pensando a misure per porre un freno ai parchi fotovoltaici sui terreni agricoli. Lo ha detto l’assessore all’ambiente, Fabio Scoccimarro a margine dell’incontro, nella sede municipale, con il sindaco di Santa Maria La Longa Fabio Pettenà.

Un vertice nel quale si sono affrontate diverse questioni legate all’ambiente e al territorio del Comune della pianura friulana a sud di Udine. In particolare, si è approfondita la problematica legata al proliferare, in alcune zone del territorio regionale, di parchi fotovoltaici a elevato voltaggio.

“Ci impegneremo a valutare, anche con il Consiglio regionale, la formulazione di una norma “transitoria” in materia di grandi parchi fotovoltaici – ha spiegato -, che possa contemperare gli interessi e la necessità della produzione di energie rinnovabili con la necessaria tutela del territorio. Norma che, evidentemente, andrà poi modificata con l’arrivo dei decreti attuativi del Governo”.

“Un tema – ha sottolineato Scoccimarro – da diverso tempo monitorato dalla Giunta regionale che, con l’obiettivo di porre un freno al proliferare dei parchi fotovoltaici nei terreni agricoli, nella scorsa legislatura aveva promulgato una norma specifica che poi il Governo Draghi ha impugnato presso la Corte Costituzionale che ha “salvato” solo la parte del paesaggio. Per quanto si ritenga utile e necessario – ha chiarito l’assessore – incentivare la produzione di energia sostenibile, è altrettanto necessaria la tutela del territorio”.

In attesa dei decreti attuativi del Governo in materia, la Regione potrebbe avviare uno studio – è stato evidenziato – “con l’obiettivo di individuare delle aree non idonee tra quelle che non sono ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del decreto legislativo 42/2004, né ricadono nella fascia di rispetto di 500 metri dei beni sottoposti a tutela ai sensi della parte seconda o dell’articolo 136, che il legislatore esclude espressamente dal novero delle aree idonee (né idonee, né inidonee)”.

Nel dialogo con l’Amministrazione comunale, l’esponente della Giunta con delega alla Difesa ambientale ha ribadito il proprio impegno a “sostenere le pubbliche amministrazioni, come già proposto in più occasioni nei casi di realizzazioni di parchi fotovoltaici di grande voltaggio, affinché vengano recepite in Conferenza dei servizi tutte le prescrizioni volte proprio alla tutela e alla preservazione del territorio e dell’ambiente, prevedendo anche delle compensazioni a favore dei Comuni nei cui territori i grandi parchi solari vengono costruiti”.