Sempre più donne ai vertici d’impresa: la situazione dell’economia femminile in Fvg

Lo stato dell’economia femminile nella nostra regione.

Calano leggermente le imprese “in rosa”, ma crescono le società di capitali e le donne con ruoli esecutivi: a fotografare lo stato di salute dell’economia femminile in Friuli Venezia Giulia è il nuovo report del Centro Studi della Camera di Commercio Pordenone-Udine, all’approssimarsi della festa della donne.

Lo studio prende in esame le imprese femminili definite come “imprese in cui la partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50%, mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite”.

Le imprese femminili.

Sono 21.932 le imprese femminili registrate al 31 dicembre 2023 in Friuli Venezia Giulia e sono sostanzialmente stabili, con una lieve flessione (-0,3%) rispetto all’anno precedente. In Fvg, comunque, resta più alta la quota percentuale di imprese femminili sul totale: 22,4%, contro una media Italiana del 22,2% e al 20,5% in Veneto. Le prime regioni per incidenza di imprese femminili sono il Molise (27,4% del totale), la Basilicata (26,5%), l’Abruzzo (25,4%).

Guardando ai singoli territori in Fvg, i dati evidenziano che, se pur numericamente molto contenuto, il calo di imprese sia generalizzato in tutte le province, tranne in quella di Trieste, dove invece si registra un saldo positivo. Nel 2023, infatti, al netto del fenomeno delle cancellazioni d’ufficio, il saldo delle imprese femminili è -56 a Udine (-0,5%), -21 a Pordenone (-0,4%), -12 a Gorizia (-0,5%) e +33 a Trieste (+0,9%).

La maggior parte delle imprese femminili registrate in Fvg è di tipo individuale. Questa forma giuridica comprende 14.819 imprese, pari al 67,6% del totale delle femminili registrate (contro una media del 49% se si considerano le imprese non femminili). Seguono le società di capitale (4.070), le società di persone (2.719) e altre forme giuridiche.

Rispetto al 2022, al netto delle cessazioni d’ufficio, crescono le società di capitali (+2,3%, +92 imprese), in calo invece le società di persone (-2,2%, -61), le imprese individuali (-0,6%, -86) così come le restanti forme giuridiche. In Fvg ci sono 4.070 società di capitale femminili registrate, il 15,9% delle società di capitale della regione. Al netto delle cancellazioni d’ufficio, sono in crescita rispetto al 2022 (+2,3%, +92 imprese) e soprattutto rispetto al 2019 (+11,2%).

A livello di ruoli esecutivi detenuti nelle società di capitali, le donne al 31 dicembre 2023 ne possiedono 32.501, di cui il 52,6% come socio o socio di capitale, il 37,5% come amministratore e il 9,8% in altre cariche. I ruoli esecutivi posseduti da donne sono in crescita dell’1,4% rispetto al 2022 (+438). Rispetto al 2019 la crescita è del 2% (+640).

La maggior parte (66,2%) delle imprese femminili registrate in Fvg ha da 0 a 1 addetto, il 25,5% ha da 2 a 5 addetti. Questi valori sono di un paio di punti percentuali superiori rispetto a quelli delle imprese non femminili. Complessivamente il 91,7% delle imprese femminili registrate ha fino a 5 addetti.

I settori in cui si sono creati i maggiori spazi per le nuove imprese femminili sono stati: attività di servizi (il 13,4% delle nuove iscrizioni), commercio (13,3%), servizi di alloggio e ristorazione (7,6%), settore primario (7%). Seguono le attività professionali, scientifiche e tecniche e la manifattura.

Il 53,2% delle imprese registrate che operano nel settore dei servizi alle famiglie è femminile. Significativo anche il peso nei servizi di alloggio e ristorazione (femminili per il 33,2%), nel primario (26,1%) e nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (23,6%). A scendere, servizi alle imprese (21,7%), industria (15%) e costruzioni (4,3%).

In Fvg le femminili registrate sono maggiormente guidate da under 35 rispetto alle “non femminili” (sono giovanili il 9,5% delle femminili contro il 6,9% delle non femminili) e straniere ossia guidate da persone di cittadinanza straniera (sono straniere il 15,6% delle imprese femminili contro il 13,2% delle non femminili). Per le imprese individuali le nazionalità prevalenti tra le imprese femminili straniere sono quella cinese (13,8% del totale) e rumena (10,4%), tra le non femminili quella albanese (11%) e rumena (9,9%). Le imprese artigiane al contrario sono in maggior misura non femminili (il 29,2% delle non femminili è artigiana contro il 24,5% delle femminili).

Il lavoro femminile

In Fvg il tasso di occupazione, per gli uomini e per le donne, è sistematicamente superiore a quello medio italiano e i tassi sono in crescita rispetto al 2019. Nel 2022 (ultimi dati Istat annuali disponibili) il tasso di occupazione maschile, pari a 75%, è di 5,8 punti percentuali superiore a quello medio italiano per gli uomini. Ciò si riscontra anche per la componente femminile, dove il tasso di occupazione è del 61,9% e supera di 10,8 punti percentuali quello medio italiano. Il divario di genere a livello italiano è pari a 18,1 punti percentuali, in Friuli Venezia Giulia è inferiore e pari a 13,1 punti.

Anche il tasso di disoccupazione, sia per gli uomini sia per le donne, è sistematicamente inferiore a quello medio italiano (tutti i tassi in calo rispetto al 2019). Nel 2022 il tasso di disoccupazione maschile in Fvg, pari a 4,3%, è di 2,8 punti percentuali inferiore a quello medio italiano. Analoga la situazione per la componente femminile, dove il tasso di disoccupazione è pari a 6,6% ed è più basso di 2,8 punti rispetto a quello medio italiano. In questo caso, il divario di genere a livello italiano è di 2,3 punti percentuali, così come in Fvg. 

In Fvg nel 2022 gli occupati sono 520.517, di cui 289.775 sono uomini e 230.742 sono donne. Del totale, 416.011 occupati sono a tempo pieno e 104.506 invece a tempo parziale. Su un totale di 104.506 occupati a tempo parziale, 81.382 sono donne, ossia il 77,9%. Questa percentuale per gli uomini è invece pari al 22,1%.

Nel settore del commercio, alberghi e ristoranti il 53,2% degli occupati è donna, nelle altre attività di servizi il 55,7%. Le donne sono invece meno presenti nei settori dell’industria (25,4% del totale di uomini più donne), nel primario (23,8%) e nelle costruzioni (14,3%, la presenza femminile in questo settore è in significativa crescita rispetto all’8,1% dell’anno precedente).

Il nuovo Comitato imprenditoria femminile

È l’organo che la giunta della Cciaa Pn-Ud, in linea con le direttive Unioncamere, ha voluto fin dall’inizio del primo mandato per realizzare iniziative di sensibilizzazione, promozione e supporto, dedicate alle imprese guidate da donne o aspiranti tali e più in generale promuovere l’economia femminile.

“Proprio in questi giorni – aggiunge il presidente Giovanni Da Pozzo – la nostra giunta ha rinnovato la composizione del Comitato imprenditoria femminile della Cciaa, con 19 componenti che sono imprenditrici di tutti i settori economici. Si rinnova dunque l’impegno camerale per monitorare e promuovere la realtà delle imprese femminili, grazie all’apporto qualificato delle nostre imprenditrici, che si impegneranno a ideare e realizzare iniziative di analisi e supporto dedicato alle donne che già guidano un’impresa e a quelle che vogliono provare a mettersi in proprio”.

Il rinnovo del Comitato vede 19 componenti, di entrambi i territori e di tutti i settori economici. Ecco i nomi e i comparti economici di provenienza: per il settore agricoltura Marilina Ongaro ed Elena Tavano, per l’artigianato Cecile Vandenheede e Maria Luisa Bergamasco, per l’industria Alberta Avanzini, Raffaella De Sabbata e Francesca Cancellier, per il commercio Renata Lirussi, per il turismo Elisa Martin, per le cooperative Laura Bertolin e Stefania Marcoccio, per trasporti e spedizioni Cecilia Durisotto ed Elena Buttazzoni, per credito e assicurazioni Sonia Faion, per i servizi alle imprese Laura Mariotti ed Elisa Stella, per le organizzazioni sindacali Michela Martin, per le associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti Renata Della Ricca e per i liberi professionisti Marina Giorgi.