Sempre più vecchia e con meno residenti: la fotografia del Fvg nel censimento dell’Istat. Crescono gli stranieri

I dati del censimento Istat in Fvg.

Cala la popolazione in Friuli Venezia Giulia, dove in 10 anni si sono persi oltre 14.000 abitanti. È uno dei riscontri forniti dal censimento permanente Istat e basato su dati 2018/19.

Al 31 dicembre 2019, la popolazione in Fvg era pari a 1.206.216 unità, con una riduzione di 4.198 abitanti (-3,5 per mille) rispetto all’anno precedente e di 14.075 abitanti (-1,4 per mille in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011. I residenti, rispetto a 10 anni fa, calano in tutte le province. Udine (-2,4%) e Gorizia (-2,1) fanno registrare le riduzioni maggiori. Quasi il 44% della popolazione è concentrato in Friuli. Numeri ben diversi tra il comune più popoloso, Trieste, che vanta 201.613 residenti, e quello all’estremo opposto della classifica, Drenchia, dove gli abitanti sono appena 102.

In Fvg le donne sono più numerose degli uomini: il totale femminile è di 619.497, pari al 51,4% del totale. In regione, poi, l’età media è di 47,3 anni, più alta rispetto a quella nazionale, dove il dato si ferma a 45,2. Il censimento Istat rileva un progressivo invecchiamento della popolazione: quasi tutte le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011. Il comune più giovane è Pravisdomini con un’età media di 41,2 anni; quello più vecchio è Drenchia, in provincia di Udine, dove l’età media è 63 anni.

Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata dell’1,3% in media ogni anno. I cittadini stranieri risultano in crescita in provincia di Gorizia (+4,9% in media annua), Trieste (3,1%) e in misura meno rilevante a Udine (+0,6%). Calano invece in quella di Pordenone (-0,4%). L’età media degli stranieri è più bassa di 13 anni rispetto a quella degli italiani (35,5 anni contro 48,5 nel 2019). Il 65% degli stranieri residenti in Friuli Venezia Giulia proviene dall’Europa, il 17,1% è originario di un paese asiatico mentre i cittadini dell’Africa e dell’America rappresentano, rispettivamente, il 13,6% e il 4,2% del totale. I cittadini rumeni sono il 23,2% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità straniera più numerosa, seguiti dagli albanesi (8,9%) e dai serbi (5,6%).

Il 39,1% della popolazione ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 15% la licenza elementare e il 28,5% la licenza di scuola media. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 14,3%. Rispetto al 2011, si è ridotta la presenza degli individui senza un titolo di studio (da 3,5% a 3,2%) o con al massimo la licenza media (da 51,0% a 43,5%). Le persone con un titolo universitario e superiore sono aumentate dall’11,6% al 14,3%.

Tra la popolazione residente di 15 anni e più le forze di lavoro sono 568mila, circa 9 mila in più rispetto al 2011 (+1,6%). L’incremento delle persone attive sul mercato del lavoro è dovuto alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+22,7%), egualmente distribuite per genere. Pressoché costante, invece, il numero delle persone occupate: nel 2019 sono 517 mila, quasi mille in meno rispetto al precedente censimento (-0,1%).

Il tasso di attività, che raggruppa le persone con età superiore a 15 anni, è pari al 53,4%, un punto percentuale sopra il corrispondente valore dell’Italia; gli occupati rappresentano il 48,6% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale. Sensibilmente più contenuto, invece, il tasso di disoccupazione (9% Friuli Venezia Giulia e 13,1% Italia).

Il mercato del lavoro, infine, presenta un forte squilibrio di genere. Il tasso di occupazione maschile è al 56,1%, quasi quindici punti più elevato di quello femminile; il tasso di disoccupazione è pari al 7,4% e al 10,8%, rispettivamente per uomini e donne.