Cervelli in fuga, il 20% dei laureati in Fvg se ne va per fare carriera altrove

La Regione Fvg punta ad arginare il fenomeno con il ddl Talenti Fvg.

Otto studenti universitari su 10 della regione si iscrivono nelle università del Friuli Venezia Giulia, ma ben il 20% dei laureati, successivamente, prende però la strada della Lombardia o si muove verso Paesi stranieri con una percentuale di incoming limitata al 6,8.

Il fenomeno della fuga dei cervelli dal Fvg è un problema che sta a cuore alla Regione. Ne ha parlato l’assessore regionale all’Istruzione, Ricerca e Università, Alessia Rosolen, durante i lavori della VI Commissione consiliare.

“I motivi per i giovani se ne vanno – ha commentato Rosolen – sono due, ovvero maggiori possibilità di carriera, il 69,5%, e un retribuzione più alta, 72,1%. Per attrarli o trattenerli, il nostro tessuto economico deve perciò premiare le loro competenze, anche attraverso un ecosistema di incentivi e servizi, incidendo al tempo stesso sulla crisi demografica e invertendo la tendenzaallo spopolamento”.

Al centro dell’intervento dell’assessore il disegno di legge 129 in materia di sostegno alla permanenza, al rientro e all’attrazione sul territorio regionale di giovani professionalità altamente specializzate, il cosiddetto Talenti Fvg, presentato il 15 marzo scorso dalla Giunta regionale.

Il ddl 129 è volto a promuovere la competitività e l’attrattività del tessuto economico regionale, sostenendo la permanenza, il rientro e l’attrazione dei talenti under 35. I suoi 10 articoli prevedono un quadro di interventi, da realizzarsi in collaborazione con il sistema degli Enti locali e il coinvolgimento attivo del tessuto imprenditoriale e delle parti sociali, per rendere il Fvg auspicabile sede della vita personale e lavorativa dei giovani specializzati in un’ottica di coesione territoriale, mirando a ottenere ricadute anche per il territorio montano.

Viene previsto un contributo una tantum da 2mila euro a favore dei singoli, più ulteriori 500 euro forfettari, per un massimo di tre anni, quale sostegno al reperimento e al mantenimento di un’adeguata sistemazione abitativa. L’assessore ha anche evidenziato “l’importanza dell’attività degli sportelli Informagiovani e Risposta casa, nonché di iniziative in collaborazione con le imprese, anche tramite i Servizi pubblici per l’impiego”. Il ddl, inoltre, auspica un miglioramento dell’immagine delle aziende e incentivi entro i 5 mila euro per i datori di lavoro privati che abbiano già attivato misure di welfare a vantaggio dei dipendenti.