Centenario del Milite ignoto, Gorizia e Aquileia unite nelle celebrazioni

Il centenario del milite ignoto in Fvg.

Undici bare allineate lungo la navata della chiesa di Sant’Ignazio. Al loro interno i resti di altrettanti soldati, senza piastrina e senza nome. Nulla che li possa far riconoscere. Sono stati recuperati nelle zone in cui il sacrificio umano legato alla Grande Guerra è stato particolarmente grande: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare.

Il 27 ottobre del 1921, di mattina presto, fra centinaia di corone e una folla profondamente commossa vengono caricate su altrettanti camion. Da Gorizia a Gradisca d’Isonzo, e poi Romans, Versa, Cervignano, Terzo d’Aquileia e, infine, Aquileia. Ovunque fiori, ali di folla genuflessa e tante lacrime. Perché quegli 11 soldati rappresentano le migliaia di figli, mariti, padri, partiti per la guerra e mai più ritornati.

Finiti in fosse comuni o seppelliti con croci senza nomi. Il giorno dopo, nella basilica di Aquileia, di fronte a una folla immensa, la gradiscana Maria Brgamas, una della tante mamme che non videro più tornare i loto figli Maria Bergamas, dopo aver percorso quel tratto davanti alle 11 bare giunte da Gorizia, si fermò davanti alla penultima e “lanciando un acuto grido che si ripercosse nel tempio, chiamando il figliolo, si piegò, cadde prostrata e ansimante in ginocchio abbracciando quel feretro”. Aveva scelto il Milite ignoto.

La salma, tumulata il 4 novembre all’Altare della Patria, al Vittoriano, a Roma, continua a rappresentare tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani e ogni anni, le vengono resi gli onori dal Capo dello Stato.

A 100 anni di distanza, il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna insieme al collega di Aquileia, Emanuele Zorino, ha deciso di avviare un programma di eventi, da collegarsi e coordinarsi a quelli che, presumibilmente, realizzeranno la Regione Friuli Venezia Giulia e il Ministero della difesa, per celebrare una ricorrenza che, secondo il primo cittadino “assume oggi una valenza ancora maggiore perché anche oggi abbiamo bisogno di forza e di coraggio per riuscire a rinascere e costruire un futuro migliore”.

Ziberna, nei giorni scorsi, insieme all’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, si è già incontrato con alcuni soggetti che hanno proposto al Comune delle iniziative, come l’associazione Alpini, guidata dal presidente Paolo Verdolina e l’associazione Isonzo, presente con il presidente Andrea Sganghero che, insieme all’ente e ad altre realtà elaboreranno il programma.