All’ex caserma Filzi il Museo del Territorio: lo chiedono 11 Comuni della Bassa Friulana

Un Museo del Territorio all’ex caserma Filzi

Trasformare l’ex caserma Filzi di Palmanova in un Museo del Territorio: è il progetto che undici Comuni della Bassa Friulana hanno presentato alla Regione per ottenere i fondi necessari, 4 milioni di euro, nell’ambito della concertazione.

La domanda di contributo è stata sottoscritta dalle amministrazioni comunali di Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Chiopris Viscone, Gonars, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese e Visco che rappresentano una popolazione di oltre 26.000 persone.

“Quello che vogliamo realizzare è un Museo del Territorio a disposizione e dove presentare tutto il territorio della Bassa Friulana – dicono il sindaco di Palmanova, Giuseppe Tellini, e il vicesindaco, Francesco Martines – . Crediamo nella forza dell’aggregazione, nel fare le cose assieme. Dentro i tre ampi piani di questa struttura, verranno messi in mostra i più importanti beni storici e paesaggistici del territorio, così come i prodotti enogastronomici locali. Un veicolo importante per illustrare ai turisti che giungono nella città stellata, tutto ciò che la Bassa Friulana può offrire”.

Il fabbricato, eretto in muratura dai grandi spessori, si sviluppa su quattro livelli: piano interrato, piano terra, primo piano e sottotetto, per un totale di circa 3000 metri quadri.

L’obiettivo prioritario è rappresentato dalla tutela, salvaguardia, valorizzazione e promozione, dei beni del patrimonio etnoantropologico del territorio di cui il museo potrà raccontare storia e cultura, anche in chiave di sviluppo turistico. Alla ex caserma Filzi, Spazi saranno dedicati alla promozione enogastronomica del territorio, specificamente rivolta ai prodotti locali, mettendo in evidenza realtà produttive e della ristorazione del territorio che andranno messe in relazione con i percorsi cicloturistici intercomunali così da favorire la visita alle aziende da parte dei cicloturisti che attraversano il territorio.