Italia Nostra contro l’acciaieria di San Giorgio di Nogaro: “Rovina ambiente e turismo”

Il progetto dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro.

Sulla proposta di insediamento di un’acciaieria nell’area industriale di San Giorgio di Nogaro (Aussa Corno), arriva un altro parere contrario: quello di Italia Nostra, secondo cui il progetto è deleterio sia sul piano ambientale sia su quello turistico.

“La salvaguardia della laguna di Marano e Grado e il progetto di sviluppo turistico sono antitetici a un insediamento industriale altamente inquinante che richiederebbe importanti opere di infrastrutturazione – commenta l’associazione -. Siamo chiamati come collettività, cittadini e istituzioni, a scegliere in quale ambiente vogliamo vivere e quale modello di sviluppo vogliamo per la nostra regione”.

Italia Nostra sottolinea che la laguna è stata individuata come ambiente delicato per il quale la regione ha predisposto ambiti di tutela e sito di interesse comunitario per importanza di specie e habitat. “Il tema – continua il sodalizio -, non riguarda soltanto San Giorgio di Nogaro ma si estende sull’arco di costa che va da Marano a Lignano. Siamo convinti che il futuro del turismo di queste zone sia sempre più legato alla salvaguardia di un ambiente naturale unico e le notevoli risorse dedicate dalla regione a questo proposito sono un indicatore rilevante”.

“Il dragaggio dei fondali propedeutico al traffico marittimo più considerevole presenta rischi ambientali – continua la nota dell’associazione -, data la presenza di mercurio e altri materiali derivati da industrie presenti nella zona. La realizzazione di strutture e infrastrutture per la movimentazione di materie prime e prodotti finiti avrebbe sicuramente un impatto sulle aree interessate con un aumento del consumo di suolo già alto nella nostra regione, e la proposta di ridefinire la perimetrazione di tutela preoccupa”.

“Accanto ai fondi di investimento privato ci sono rilevanti costi a carico pubblico che concorrono in maniera significativa e su questo aspetto la cittadinanza deve essere coinvolta, attraverso il sistema del dialogo partecipativo. E’ il momento per la Regione di dimostrare che gli impegni dichiarati nel voler conseguire per il Friuli Venezia Giulia uno sviluppo sostenibile e una transizione ecologica, come indicato nella Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, non rimangono una mera chimera”.

“I tempi di Porto Marghera – conclude Italia Nostra -, sono definitivamente tramontati, facevano parte di un periodo storico nel quale si immaginavano le strutture industriali competere con il campanile di San marco: è un passato che abbiamo superato, che è costato molto in termini di salute e costi di risanamento al cittadino e ci auguriamo che il 21° secolo offra proposte realmente sostenibili e genuinamente verdi”.