Caro energia, lo storico locale di Tarcento costretto a chiudere fino a marzo

Per i gestori i costi sono diventati insostenibili.  

Come un fulmine a ciel sereno i gestori del Bar Gelo Sport di Tarcento, sul territorio dal 1927 hanno comunicato, anche attraverso i social, l’importante decisione maturata negli ultimi mesi.

“Gentili clienti – si legge – a volte l’imprenditore è chiamato a compiere delle scelte difficili…ma assolutamente necessarie. In questo particolare e delicatissimo momento storico ed economico la nostra attività non può ragionevolmente proseguire con le stesse modalità. Vi informiamo dunque che rimarremo chiusi dal 17 ottobre al mese di marzo, fiduciosi di potervi nuovamente accogliere e fornire dei nostri prodotti”.

Un arrivederci quello che si legge in queste righe, misto alla tristezza che si sente anche nella voce dei gestori del locale.

“Come in tanti altri casi siamo costretti a piegarci davanti al caro energia e all’aumento delle bollette, che sono quadruplicate. Per noi, che siamo una gelateria, nel periodo invernale è normale una piccola inflessione nella vendita del gelato, ma è insostenibile anche solo pensare di tenere aperta la caffetteria. Un locale aperto adesso costa quattro volte di più”.

Le cifre di cui si parla, sono più che mai esplicative: “Le bollette dell’energia elettrica degli anni scorsi, del mese di luglio – dicono – si aggiravano sui 1500 euro, ora invece sono di oltre 6 mila. Rimanendo aperti ci sembra proprio di sprecare i soldi. Ci spiace molto togliere questo servizio ai clienti, ma ora come ora non stiamo dentro le spese che dobbiamo sostenere. Guardando al futuro non pensiamo di poter ragionare di mese in mese, perché è una situazione troppo incerta e non possiamo permettercelo. Dobbiamo contenere le spese, e la scelta migliore è quella di chiudere”.

Il futuro è più che mai incerto e nemmeno i gestori sanno quando potranno riaprire con serenità: “In questo periodo si sta parlando di un aiuto agli imprenditori. Non c’è nulla di certo, ma speriamo possano arrivare buone novità. Abbiamo messo marzo come termine ultimo, perché solitamente è in quel periodo che inizia la nostra stazione lavorativa. Ci piacerebbe poter riaprire”.

“Una scelta imprenditoriale, che nasconde una grossa difficoltà”: lo definiscono così i gestori questo momento di pausa forzata. “Avere un’attività non è tenerla chiusa. – concludono – Anzi, il sogno di noi imprenditori è vedere le nostre attività aperte”.