Truffe e latitanti rintracciati dopo i controlli, a Tarvisio occhi attenti contro i crimini: il bilancio della polizia

Il bilancio dei controlli di polizia nel Tarvisiano.

Procede con costanza l’intensa attività degli agenti del Settore Polizia di Frontiera di Tarvisio, dipendente dalla IV Zona Polizia di Frontiera di Udine. I controlli, costantemente messi in atto, risultano mirati alla prevenzione e repressione dei reati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e di traffico illecito di carattere transnazionale e transfrontaliero con particolare riguardo al contrasto di qualsiasi attività illegale di stampo transazionale.

Manette ai polsi.

Il 3 settembre 2021 alle 17.30, personale dipendente, durante  un approfondito controllo del territorio presso la  stazione ferroviaria di Tarvisio Boscoverde, a bordo del treno internazionale RJ133 proveniente dall’Austria, controllava un cittadino di nazionalità afghana, J.H., il quale da successivi accertamenti risultava essere colpito da un provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Bolzano, in quanto riconosciuto colpevole del reato in materia di stupefacenti e successivamente associato presso la Casa Circondariale di Udine, per l’espiazione della pena di anni 2 di reclusione e al pagamento della multa di 8.000 euro.

Il 17 settembre alle 15.30 circa, personale dipendente controllava durante l’espletamento di un posto di controllo presso l‘ex valico autostradale di Coccau- Arnoldestein in A23, notando una autovettura sospetta con targa italiana  proveniente dall’Austria; a bordo tale tale H.S. cittadino albanese, il quale dava evidenti segnali di nervosismo. Insospettiti dal comportamento gli operatori di polizia svolgevano particolareggiati accertamenti che permetteva di appurare che lo stesso aveva a proprio carico un decreto di espulsione eseguito in precedenza; il cittadino albanese veniva quindi tratto in arresto per essere stato precedentemente espulso e  nuovamente rientrato in Italia privo della speciale autorizzazione del Ministro dell’Interno.

Il 13 ottobre alle 1.30, personale durante il controllo a bordo treno EN 295 proveniente dall’Austria, notava uno straniero, sedicente cittadino marocchino, il quale viaggiava a bordo del rotabile con regolare biglietto elettronico esibito mediante il proprio telefono cellulare e  valido sulla tratta ferroviaria Salzuburg – Firenze. Insospettiti dall’atteggiamento dello stesso, gli agenti hanno proceduto al controllo del documento, una carta d’identità cartacea italiana, rilasciata dal Comune di Genova, con apposta la propria fotografia e intestata ad un cittadino italiano nato in Marocco. La professionalità degli operanti ha permesso di accertare, nonostante i tempi ristretti e le condizioni di scarsa luminosità, alcune incongruenze sul documento, sufficienti per procedere al fermo del soggetto, il quale da accertamenti successivi risultava essere tale M.A., cittadino marocchino già colpito da precedente ordine di espulsione. Lo stesso veniva quindi tratto in arresto sia per aver fatto nuovamente ingresso in Italia munito di decreto di espulsione in corso di validità, senza la Speciale Autorizzazione del Ministro dell’Interno, sia per falso documentale, essendo risultato il documento prodotto falso e acquistato sul mercato parallelo.

Il 1° novembre, presso la barriera autostradale di Ugovizza in entrata Stato, il personale operante, durante un posto di controllo, procedeva all’identificazione dei passeggeri di un autobus proveniente dalla Romania, identificando e successivamente arrestato un cittadino rumeno, tale B.C. il quale, proveniente dal Portogallo e diretto in Romania, risultava essere destinatario di un provvedimento di arresto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovereto per il reato di truffa. Lo straniero veniva portato in carcere a Udine per l’espiazione della pena detentiva di 4 mesi di reclusione.

Il 9 novembre, invece, il personale degli uffici di polizia di frontiera su segnalazione della sala operativa della Questura di Udine, procedeva all’arresto di M.V.O. cittadino rumeno, alloggiato presso una struttura ricettiva di Tarvisio, in quanto mandatario del provvedimento di arresto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese – Ufficio Esecuzioni Penali – per l’espiazione della pena detentiva di 6 mesi ed euro 154 di Multa, in quanto colpevole dei reati di furto e di furto aggravato.

Raffica di denunce.

Il 15 settembre alle 17, il personale operante interveniva in via Vittorio Veneto a Tarvisio, in prossimità della Pizzeria Friuli, ove venivano segnalate due persone apparentemente sordomute intente a richiedere fondi per una associazione no profit. la segnalazione giungeva un operatore di polizia della locale sezione Polfer di Tarvisio Boscoverde il cui figlio era stato fermato poco prima ed indotto a consegnare la somma di 20 euro.

Grazie all’intervento immediato del personale del Settore di Frontiera di Tarvisio, coadiuvato da personale del Reparto Mobile di Padova e dallo stesso operatore segnalante, venivano dapprima fermate due persone successivamente identificate per S.R.S. ed A.V. I, di nazionalità rumena, in prossima del mercato di Tarvisio mentre una terza, datasi in un primo momento alla fuga, grazie alla professionalità ed intuizione del personale operante dotato di ottima conoscenza del territorio, veniva fermata poco lontano ed identificata per S.C., anch’egli cittadino rumeno.

La successiva ricostruzione dei fatti permetteva di accertare che i fermati erano dediti all’accattonaggio e truffe, e fingendo  di essere sordomuti, chiedevano ai passanti soldi per una finta associazione di volontariato; tutte le persone venivano denunciate per il reato di truffa e per il  reato di esercizio molesto di accattonaggio, mentre S.C. veniva anche denunciato per il reato di resistenza ad un Pubblico Ufficiale, avendo strattonato il personale della locale polizia del posto Polfer di Boscoverde.  Il fermo e l’identificazione dei tre soggetti è stato eseguito grazie alla collaborazione della cittadinanza di Tarvisio, che ha segnalato le possibili vie di fuga dei fuggitivi. Recuperate e sequestrate le somme di denaro illecitamente ottenute.

 Il 14 ottobre alle 16, personale di questi Uffici durante un posto di controllo presso lo svincolo autostradale di Tarvisio Nord, procedeva al controllo di una autovettura sospetta con a bordo quattro persone. Grazie alla professionalità degli operatori di polizia e agli accertamenti successivamente condotti, è stato possibile accertare che due delle quattro persone a bordo del veicolo avevano favorito l’ingresso clandestino nel nostro Paese di un sedicente cittadino turco. Entrambi venivano indagati in stato di libertà.

Nel periodo di osservazione in esame, inoltre, sono state eseguite 11 estradizioni dal territorio austriaco e 5 estradizioni dall’Italia verso l’Austria e la Slovenia.

Nuovi controlli ai valichi.

Nell’espletamento del controllo del territorio di competenza, veniva dato seguito all’osservanza  al Dpcm Covid – 19 e ai relativi controlli. Inoltre, dal 27 ottobre al 1° novembre, venivano ripristinati i controlli presso i valichi dipendenti, a seguito della sospensione temporanea della libera circolazione delle persone in ingresso ed in uscita dal territorio, a seguito del Summit del G20 tenutosi nella Capitale, eseguendo 37 respingimenti alla frontiera e 39 inviti a fare rientro nella propria residenza a seguito della normativa Covid-19.