La lettera partita da Udine indirizzata ad Ernest Hemingway.
Tutto ha inizio tra le bancarelle di un mercatino danese di francobolli, dove il reporter Jesper Nilausen si imbatte in una curiosa reliquia: una busta indirizzata a Mr. e Mrs. Hemingway, nella loro villa a Cuba, spedita da Udine il 25 dicembre 1949. Una semplice lettera, apparentemente dimenticata dal tempo, capace di riaccendere una storia straordinaria.
“Ho contattato il negozio di francobolli in Sicilia da cui proveniva la busta – racconta Jesper – ma hanno saputo solo dirmi che era stata acquistata su eBay dagli Stati Uniti alcuni anni fa“. A raccontare la storia dietro al ritrovamento di quella lettera Francesco Nugnes, autore e collaboratore del progetto Hemingway a Torino al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Le prime ipotesi.
Lecita la curiosità di un appassionato di Hemingway per capire chi sia stato il mittente di quella lettera: Jesper pubblica un appello su Facebook per chiedere un aiuto e leggo subito la prima ipotesi: Adamo de Simon da Osoppo, l’autista amico degli Ivancich che accompagnò Hemingway per migliaia di chilometri nel 1953 e nel 1954.
Spinto dalla curiosità, Nilausen lancia un appello su Facebook. Tra le prime ipotesi spunta il nome di Adamo De Simon, l’autista friulano amico degli Ivancich, che accompagnò Hemingway in lunghi viaggi tra il 1953 e il 1954. Ma un rapido controllo delle date smonta subito questa pista: nel 1949 De Simon non aveva ancora incontrato lo scrittore americano.
Un’ipotesi più romantica riguarda l’ultima Musa di Ernest Hemingway, la giovanissima Adriana Ivancich conosciuta una piovosa mattina di dicembre nel 1948, per cui il romanziere nutrì un forte sentimento e con cui ci fu una fitta corrispondenza. Tale ipotesi non è percorribile poiché gli Ivancich all’epoca abitavano a Venezia e San Michele al Tagliamento (in provincia di Venezia, al confine col Friuli).
Il mistero svelato.
Ma veniamo infine alla soluzione probabile dell’arcano: nel 1948 lo scrittore americano durante la vacanza a Cortina insieme alla moglie Mary aveva fatto amicizia con dei nobili friulani, che saputo della sua passione per la pesca, lo avevano invitato nelle loro residenze della Bassa udinese. Nella splendida villa dei Kechler, in quel paesaggio di salici e lagune che gli ricordavano l’infanzia nei boschi attorno al lago Walloon, lo scrittore si integrò piacevolmente. In seguito Hemingway fu spesso ospite dei Kechler a San Martino di Codroipo (a 30 km da Udine), maestosa ex residenza dei Manin , e a villa Barbarigo de Asarta di Fraforeano (a 37 km da Udine) dove Alessandro Kechler, a quel tempo bambino, ricorda un anziano e simpaticissimo signore che di giorno perlopiù dormiva perché la notte la passava a scrivere. Vista l’amicizia con la famiglia Kechler e la vicinanza dell’abitazione a Udine potrebbe dunque essere stato un membro della famiglia a spedire la lettera con auguri natalizi il 25 dicembre 1949.
Ed è proprio qui che il mistero si svela: contattata da chi indagava sull’origine della lettera, la Dott.ssa Ciccinella Kechler riconosce, con un filo di emozione, la grafia della madre, Costanza De Asarta. Lei e il marito Alberto “Titi” Kechler avevano conosciuto Hemingway proprio quell’anno a Cortina, stringendo un legame sincero con il grande autore. “Con grande disponibilità e gentilezza si è confrontata con il fratello Alessandro e dopo qualche giorno mi ha inviato una lettera scritta dalla madre. La scrittura è proprio quella della busta trovata dal reporter danese Jesper Nilausen”, racconta Nugnes.
Una storia che dimostra ancora una volta quanto i valori della ricerca e della scrittura possano ancora regalare emozioni a distanza di tanto tempo attraverso documenti ingialliti ma romantici. Una strada percorsa in 75 lunghi anni iniziata da un freddo Natale nella Bassa udinese, passando dal caldo di Cuba e nelle mani del Premio Nobel americano, e terminata nuovamente nel gelo …del Nord Europa.