L’omaggio della Camera di Commercio all’ex presidente Gianni Bravo

Intitolata a Gianni Bravo una sala della sede udinese della Camera di Commercio.

La Camera di Commercio di Pordenone e Udine rende omaggio a Gianni Bravo, ex presidente dell’ente, scomparso lo scorso agosto. La cerimonia ufficiale si è tenuta oggi, nella sede udinese, alla presenza di Giovanni Da Pozzo e della moglie di Bravo, Gina Berton.

A lui, che guidò l’ente camerale udinese dal 1982 al 1992, è stata intitolata la Sala Economia, spazio che ospita corsi, convegni, incontri con le imprese e che è stato completamente rinnovato, con dotazioni tecnologiche e un collegamento diretto con la Sala Valduga, tra il 2012 e il 2014.

Gianni Bravo, nato a Milano nel 1934 da genitori friulani, si è trasferito con la famiglia a Udine all’età di 6 anni. Studia al Malignani come elettrotecnico, lo abbandona per andare a lavorare e termina gli studi nei corsi serali. Lavora inizialmente come elettricista, e simultaneamente inizia a fare piccoli servizi per il Partito Socialista.

Inizia con la vendita di pulcini, poi la vendita di incubatori ed avvia anche una piccola attività di macellazione in un laboratorio a Udine. Lasciato il settore del pollame, è diventato agente plurimandatario ed inizia a vendere anche prodotti plastici, agente per diverse piccole aziende e poi Responsabile commerciale per aziende più importanti. Ha avuto ruoli dirigenziali in importanti realtà friulane e nazionali (come la Vetroresina e la Restel di Udine, la multinazionale svedese Alfa Laval, la Tonutti Macchine Agricole di Udine, la Maddalena Spa).

Nel 1973 costituisce insieme al fratello Enzo la società S.C.I.C. srl (Società di Consulenza Industriale e Commerciale srl) attraverso la quale fornisce servizi commerciali alle aziende italiane. Quando viene nominato Presidente della Camera di Commercio interrompe ogni attività ed impegno personale per dedicarsi completamente all’ente. Sin dai primi tempi della sua nomina alla Camera di Commercio di Udine avvia una intensa campagna promozionale per il prodotto friulano denominata “Made in Friuli“. Ricoprì inoltre numerose cariche in enti e istituzioni.

Fu il “padre” dell’amicizia che lega Armenia e Friuli: quando il 7 dicembre del 1988 un violento terremoto colpì quel Paese, infatti, Gianni Bravo attraverso contatti politici si attivò con il Governo italiano di allora per portare aiuti finanziari e umanitari. Arrivò in Armenia pochi giorni dopo il terremoto. Per sempre ricordò quanto vide. Da allora si adoperò per la ricostruzione dell’Armenia e per lo sviluppo dei rapporti economici e commerciali fra l’Italia (in particolare il Friuli) e l’Armenia.

Nel novembre 2008, a venti anni di distanza dal terremoto, in segno di amicizia e riconoscenza, gli imprenditori armeni Artur Pavlov, Karo Shakhbazjan e Artur Manveljan donarono alla città di Udine un monumento che rappresenta un melograno, simbolo di fertilità ed amicizia e simbolo dell’Armenia.

Il monumento è sito nel Parco degli Armeni. Sul monumento è scolpito il nome di Gianni Bravo, in caratteri latini e armeni, a perenne memoria del profondo affetto che ha legato Bravo a quel grande popolo, tanto amato.