Il Comune di Udine pensa di tagliare 26 alberi sul colle del Castello, nasce una petizione per dire “no”

La petizione online del Comitato autostoppisti.

No al taglio di 26 alberi sul colle del Castello di Udine. La decisione, da parte del Comune, di provvedere alla rimozione delle piante non piace al Comitato autostoppisti di Udine, che ha lanciato una petizione online sul suo profilo Facebook. La sottoscrizione è stata già siglata da numerosi cittadini.

Ecco il testo della petizione. “Il Comune ha scelto proprio la Pasqua, in piena emergenza coronavirus, per annunciare il taglio di ben ventisei alberi sul colle del castello. Dicono che “si vedranno meglio la facciata e il panorama”. Era davvero necessario? Non c’è alcuna urgenza, che motivo c’è per un’azione come questa senza un preventivo confronto? Contano sul nostro torpore perché siamo chiusi in casa ma abbiamo il dovere di farci sentire, ancora più forte!

“In questa situazione di crisi – si legge ancora nel post che accompagna l’iniziativa – e dibattito forzatamente sospeso, è giusto intervenire su un luogo così simbolico senza nemmeno un preventivo confronto col territorio? Oltre al dovuto raffronto istituzionale con la soprintendenza, non sarebbe giusto un confronto anche con i cittadini, a partire da chi si occupa di tutela del patrimonio architettonico e paesaggistico? Il castello non è un bene privato ma il simbolo di Udine e molto di più. È proprio normale che tutto venga fatto “a porte chiuse” e senza un dialogo? No, così non va. Non ci siamo”.

“E inoltre – aggiunge il Comitato autostoppisti – c’è un’altra domanda ancora più importante: all’interno di che visione d’insieme si inserisce questa azione? “Valorizzare il castello” è più che giusto ma lo si fa all’interno di quale strategia complessiva? Esiste perlomeno una strategia? Se c’è, come è composta? Che tempi ha? Che obiettivi vuole raggiungere? E soprattutto che risultati concreti e quali indicatori per misurarli? Forse i cittadini di Udine, ma anche tutte le attività economiche udinesi, gradirebbero conoscere questo percorso perché la città è di tutti, non è un bene privato la cui destinazione d’uso può essere scelta secondo i “gusti” dei governanti pro tempore”. “Quello che chiediamo – conclude il sodalizio – è confronto e trasparenza, soprattutto su temi così delicati, perché a Udine servono chiarezza di obiettivi e azioni coerenti invece di ulteriori interventi disarticolati e confusionari o di decisioni a “porte chiuse” come questa. Stop al pressapochismo e sì a un governo serio della città”. Sulla pagina Facebook del Comitato si trova il link per sottoscrivere la petizione.