Contagi nel carcere di Tolmezzo, allarme dell’onorevole Bubisutti: “Possibili altri arrivi”

L’allarme, dopo i casi di contagio nel penitenziario, arriva dalla deputata.

Non si arrestano le preoccupazioni dopo il caso dei contagi da coronavirus in carcere a Tolmezzo. La vicenda era nata dal trasferimento di alcuni detenuti positivi al Covid-19 dal penitenziario di Bologna a quello carnico. E ora, il rischio è che ci siano ulteriori nuovi arrivi.

L’allarme arriva da Aurelia Bubisutti, deputata dalla Lega Nord, che questa mattina ha incontrato Irene Iannucci, direttrice della Casa Circondariale di Tolmezzo: “A oggi – sottolinea Bubisutti – vi sono 9 detenuti in isolamento preventivo da Covid-19. Il problema è sorto il 27 marzo, data in cui sono arrivati 7 detenuti da Bologna: senza preavviso di trasferimento, sono stati visitati nella tenda della Protezione Civile per poi essere inseriti nella sezione comune. Uno di loro ha comunicato al personale sanitario di avere avuto contatti con dei detenuti a rischio Covid-19”. Da qui, le prime contromisure, con la decisione di mettere queste persone in quarantena in spazi previsti per cinque persone. “Dai tamponi effettuati nei giorni successivi – ricostruisce Bubisutti – sono risultati positivi in 5. Altri tamponi sono stati effettuati ieri, anche ad alcuni del personale dipendente della Casa Circondariale”.

Ma nonostante l’ira del sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, e del vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, su come è stata gestita la vicenda da parte delle istituzioni, potrebbe non essere finita qui. “Un’ulteriore notizia sconcertante – svela Bubisutti – è l’arrivo a breve di ulteriori 3 detenuti dalle carceri di Nuoro, Voghera e Milano Bollate. Perché il Dipartimento amministrativo penitenziario del Ministero di Grazia e Giustizia ha imposto trasferimenti senza condividere le informazioni con le strutture che devono accogliere? E poi: la struttura che allontana i detenuti ha messo in campo tutti i protocolli previsti? Visto quanto accaduto a Tolmezzo direi sicuramente di no”.

Una scelta che potrebbe creare ulteriori patemi in terra carnica. “Ho visto la direttrice Iannucci preoccupata: il clima tra i detenuti è molto teso, in più si aggiunge la possibilità che arrivino altri detenuti da zone a rischio (a Tolmezzo non vi è alcun posto per ulteriori inserimenti) e che si ripeta un contesto simile a quello della casa di riposo di Paluzza, che vorremmo scongiurare. Mi pare evidente – attacca la deputata leghista – l’inadeguatezza dell’attuale Ministro della Giustizia, che non ha la consapevolezza di quello che accade nei suoi dipartimenti poco attenti alle realtà periferiche: porterò queste considerazioni nelle sedi opportune, a partire già da domani in cui sarò a Roma per i lavori parlamentari”.

Stiamo vivendo un momento delicato e difficile per tutti, in particolar modo nei luoghi in prima linea come le strutture sanitarie, le case per anziani e le carceri; il nostro dovere, come rappresentanti del territorio, è quello di avere tutte le informazioni necessarie per conoscere le situazioni di allarme, individuarne le criticità e mettere chi ha ruoli decisionali di fronte alle eventuali mancanze e responsabilità, con lo scopo di proteggere coloro che mai hanno smesso di lavorare, come la direttrice del Carcere di Tolmezzo e i dipendenti della struttura, presenti ogni santo giorno e che necessitano di tutti gli strumenti per la loro sicurezza. Strumentalizzare la questione del Tribunale – la stilettata al sindaco Brollo mi pare francamente fuori luogo e fuori tempo”.