Frana di Monte Croce Carnico, dall’Austria una petizione per riaprire i collegamenti

Foto dal sito della petizione

Petizione per riaprire il Passo di Monte Croce Carnico dopo la frana.

La chiusura del Passo di Monte Croce Carnico dopo la frana dello scorso dicembre crea molta preoccupazione anche sul versante austriaco, tanto che è stata lanciata una petizione online, per spingere i rispettivi governi a trovare una soluzione al più presto.

“SI’ al collegamento Austria-Italia per il Passo Monte Croce Carnico con immediatezza – si legge nel testo della raccolta firme, disponibile nelle due lingua sul sito www.ploeckenpass.at -. La strada è chiusa dal 2 dicembre 2023. L’entità del disastro interessa l’intera regione delle Alpi Meridionali, Carinzia, Friuli-Venezia-Giulia e Tirolo. Chiediamo ai governi italiano e austriaco di realizzare al più presto un collegamento in sicurezza tra le due regioni”.

“La petizione è indirizzata alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, in particolare al presidente Massimiliano Fedriga e al governo provinciale della Carinzia, rappresentato dal governatore Peter Kaiser. Il Passo Monte Croce Carnico, tra il Friuli e la Carinzia, è chiuso da più di 120 giorni. Il 2 dicembre 2023, una frana enorme ha danneggiato il manto stradale e alcune gallerie della Strada Statale SS 52bis e da allora non è più possibile percorrerla“.

“Per gli abitanti di entrambi i versanti delle Alpi Carniche, il valico di frontiera è stato un’ancora di salvezza per migliaia di anni e la chiusura per mesi significa una crisi esistenziale in tutti i settori della vita quotidiana. Gli abitanti della regione sono consapevoli di vivere in un’area remota e quindi altamente svantaggiata. A maggior ragione hanno fiducia nelle istituzioni pubbliche e nelle capacità di tutti i responsabili.

“Chiediamo – conclude la petizione -, la costruzione immediata di una strada di emergenza, con particolare attenzione alla sicurezza. Inoltre, chiediamo l’immediato avvio di una rapida trattativa tra Friuli e Carinzia per una soluzione definitiva e sostenibile“. A firmare, per ora, sono state quasi 4.400 persone.