Proponeva pellet a prezzi competitivi e poi spariva con i soldi: incastrato

Le indagini dei carabinieri di Cividale sulla truffa del pellet.

Si è conclusa l’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Cividale del Friuli, guidati dalla comandante Rossella Pozzebon, su una serie di truffe messe in atto dall’estate 2018 fino a fine 2019.

L’attività ha preso avvio da alcune denunce per truffa, presentate dalle vittime, relative a mancate consegne di carichi di pellet già pagati. Gli accertamenti effettuati hanno condotto a identificare e rintracciare nel comportamento descritto uno schema più volte ripetuto e collaudato, di cui era protagonista un venditore tanto abile quanto disonesto.

Questi avvicinava i possibili clienti proponendo acquisti di pellet a prezzi estremamente competitivi, effettuando a volte una prima consegna, per carpire completamente la fiducia del compratore, e successivamente sparire con le somme ricevute quale prezzo di carichi poi mai effettuati. L’indagine ha documentato pienamente almeno dieci episodi, a partire dall’inizio del 2018 fino a tutto il 2019, per un guadagno illecito complessivo di centinaia di migliaia di euro, anche se non determinabile con precisione.

Essendo destinatario della pena accessoria dell’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale, a seguito di una sentenza in un altro procedimento penale, il venditore si presentava sovente con altre generalità, per eludere più agevolmente eventuali sospetti. Nel corso delle indagini è emerso anche che lo stesso percepiva illecitamente un’indennità di disoccupazione, nonostante esercitasse allo stesso tempo, sempre illecitamente, attività d’impresa. Per quest’ultima ipotesi di reato è stato emesso a suo carico un decreto di sequestro preventivo, che ha consentito di recuperare circa 10.000 euro.

Le principali ipotesi di reato individuate dai carabinieri sotto la direzione del pm Letizia Puppa sono quelle di truffa, commesse in tutto il Nord-est, esercizio abusivo di attività commerciale e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.