Crisi del 112 regionale, la denuncia dei professionisti sanitari

La posizione dei dirigenti regionali.

Gli ordini delle professioni infermieristiche di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine esprimono profonda preoccupazione per i recenti avvenimenti che hanno portato alle dimissioni del direttore della Sala operativa regionale emergenza sanitaria (Sores) e per la profonda crisi che si è consolidata all’interno di uno dei centri nevralgici nel sistema dell’emergenza urgenza del Friuli Venezia Giulia. 

In particolare, il presidente di Trieste Flavio Paoletti, pur consapevole della difficoltà di trovare personale già inserito nel sistema emergenza-urgenza, ha affermato che “aver proposto di acquisire risorse umane attraverso un’agenzia interinale che nel suo annuncio di ricerca ‘infermieri professionali con funzioni di back office e lo smistamento di ambulanze tramite centralino’ concorre ad alimentare incertezza e una possibile riduzione della qualità del servizio”.

La presidente di Gorizia Gloria Giuricin ha condiviso l’importanza della Centrale unica regionale, ma ha chiesto un intervento organico, strutturato e che tenga nel tempo. Non si dovrebbe togliere personale dalle strutture aziendali per rinforzarne altre. “Così si spostano i problemi senza risolverli” ha dichiarato.

“Sono estremamente preoccupato – ha ribadito il presidente di Pordenone Luciano Clarizia – per questa condizione e intraprenderemo ogni interlocuzione al fine di riportare il tutto all’interno di un alveo di maggior tranquillità”. 

Infine, secondo l’omologo di Udine Stefano Giglio, “le preoccupazioni ci portano a pensare che oltre gli importanti problemi che gravitano nella gestione delle risorse umane, anche il cittadino ne potrebbe risentire. La sicurezza operativa che il professionista infermiere, obbligatoriamente formato ed esperto, comporta nella gestione di importanti eventi, determina l’apporto qualitativamente necessario a far sì che si raggiungano ottimi risultati nella soluzione degli interventi in emergenza-urgenza”.