Flash mob domani a Coccau per il problema delle famiglie divise dal confine

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Il flash mob a Coccau.

Sono pronti a far sentire la propria voce per facilitare il ricongiungimento delle famiglie divise dal coronavirus. Domani, alle 18.30, alcuni cittadini si ritrovano al valico italo-austriaco di Coccau, a Tarvisio, per una manifestazione pacifica. Obiettivo: sensibilizzare le istituzioni su uno degli (ulteriori) effetti negativi del coronavirus.

Ci sono bimbi che non possono incontrare i nonni da oltre due mesi, da quando è iniziato il lockdown. È una situazione gravosa e spiacevole” spiega Alan Laurenti, uno degli organizzatori del flash mob assieme a Rossana Salzano. Lui, come tanti altri, è stato penalizzato dalla chiusura dei confini. La mobilità transfrontaliera, infatti, è consentita per comprovati motivi lavorativi “ma anche – evidenzia Laurenti – da chi abita magari a Tarvisio e ha un campo in Austria. Questo spostamento è autorizzato, quello di un nonno che vuole incontrare il nipote invece no. È un’ingiustizia”.

Da parte austriaca, saranno una decina le persone pronte a far sentire la loro voce. La speranza è che alla manifestazione aderisca anche chi vive si trova nella stessa situazione e vive a Tarvisio “che preghiamo, però, di non creare assembramenti per evitare problemi” fanno notare gli organizzatori. Il programma dell’incontro è molto semplice: saranno trasmessi gli inni italiano e austriaco, con un portavoce che poi spiegherà le richieste delle famiglie separate dal confine.

Già, perché l’idea è chiara: “Chiediamo soltanto di ottenere un lasciapassare per le persone che hanno figli, nipoti e genitori al di là del confine – sintetizza Laurenti -. Un permesso per varcare la barriera, per chi risiede nell’area fra Pontebba e Villach. Ricordiamo che la zona è Covid-free: non ci sono contagi né da una parte, né dall’altra. Un motivo in più per allentare le restrizioni agli spostamenti”. Oltre al lato sociale, il problema è anche di natura… logistica: molti genitori cominceranno di nuovo a lavorare e non potranno, per esempio, affidare i bambini ai nonni.

La speranza degli organizzatori è che le istituzioni ascoltino le loro istanze. A dar loro manforte ci saranno il vicepresidente del Consiglio regionale Fvg, Stefano Mazzolini, e i sindaci di Tarvisio e Arnoldstein, Renzo Zanette ed Erich Kessler.