Addio al professor Vischi, le sue ricerche hanno ispirato l’Università di Udine

La morte del biologo Massimo Vischi.

È mancato giovedì scorso, il 3 di marzo, dopo una lunga malattia, all’età di 65 anni, Massimo Vischi, noto e apprezzato biologo molecolare e stimato ricercatore del dipartimento di Scienze Agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine. La sua attività di ricerca era iniziata nel lontano 1983, nell’allora Istituto di Produzione vegetale dell’Ateneo friulano, condivisa nei primi anni con l’insegnamento di matematica e scienze nella scuola media. Poi la passione per le biotecnologie e la genetica vegetale ha avuto il sopravvento e, dal 1993, ad esse si è dedicato a tempo pieno. 

Nella sua carriera il professore ha studiato la biodiversità delle piante e degli ecosistemi mediante l’utilizzo di marcatori molecolari, approfondendo l’analisi delle strategie di adattamento ai cambiamenti ambientali. Era un riconosciuto esperto di colture in vitro di cellule e tessuti vegetali. Ha trasmesso le sue conoscenze agli studenti universitari, applicandosi con grande impegno, competenza e disponibilità nell’insegnamento dei metodi non convenzionali di miglioramento genetico delle piante agrarie e della produzione di biomolecole in pianta. 

“Massimo amava stare con gli studenti e per molti anni ha presieduto il comitato di orientamento e tutorato di agraria, promuovendo il raccordo tra scuola e università e sostenendo una visione della vita universitaria come momento educativo, formativo e di socializzazione – lo ricordano il rettore Roberto Pinton e per tutti gli amici e colleghi Mario Baldini, Giuseppe Firrao, Lorenzo Freddi, Stefano Marchetti, Edi Piasentier, Francesco Trevisan – . Da grande sportivo quale era, Massimo ha partecipato e animato le attività del Cus. Massimo era un uomo molto riservato, che coltivava grandi passioni, alle quali si è dedicato con sobrietà ma senza riserve, riuscendo a combinarle con fantasia e creatività”.  

Un esempio che esprime la sua personalità è l’essenziale contributo che, assieme ai colleghi del Politecnico di ingegneria e architettura e di Scienze matematiche, informatiche e fisiche, ha dato alla nascita del laboratorio interdisciplinare sulla vela “Uniud Sailing Lab” dell’Università di Udine. In questa innovativa iniziativa laboratoriale, ha portato con originale armonia le competenze di biologia del docente universitario e il suo appassionato interesse per la vela, sia come istruttore della Federazione Italiana Vela, sia come membro del consiglio direttivo della Società vela “Oscar Cosulich” di Monfalcone. Nel laboratorio Uniud Sailing Lab, dal 2016, i tre ricordati dipartimenti dell’ateneo friulano collaborano su tematiche di ricerca, didattica e divulgazione, che spaziano dal monitoraggio del mare, alla matematica della navigazione, all’elettronica e sensoristica nelle imbarcazioni, fino alle applicazioni dell’Internet of Things. Lascia la moglie Barbara e i figli Tiziana e Michele.