Sì ai tamponi anche per i turisti stranieri che tornano a casa da Lignano e Grado

Regione disposta a potenziare centri tamponi a Lignano e Grado.

Tamponi Covid a disposizione di turisti che devono rientrare nei rispettivi Paesi, ma a spese loro. La precisazione arriva direttamente dal vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi in un incontro con i sindaci delle due principali località balneari, Grado e Lignano, e ai rappresentanti delle categorie del settore per definire alcuni aspetti della ricettività turistica del Friuli Venezia Giulia nell’attuale fase pandemica.

“In vista dell’avvio della stagione turistica estiva – ha spiegato lo stesso Riccardi – abbiamo avuto un incontro proficuo, che ha dato risposte precise ai sindaci di Grado e Lignano e ai rappresentanti delle categorie in merito alla possibilità di potenziare l’offerta di centri tamponi a disposizione dei flussi di turisti stranieri che ne necessitano per il rientro nel proprio Paese“.

Nel corso dell’incontro, il sindaco di Lignano Luca Fanotto ha ricevuto rassicurazioni in merito alla possibilità di individuare la più idonea soluzione logistica per l’attivazione di un centro tamponi, mentre il sindaco di Grado, Dario Raugna, ha reso noto che verrà aperto a breve un centro tamponi gestito dall’Azienda speciale farmacia di Grado che insisterà su un’area di Git, oltre a quello già presente presso la Clinica Santa Eufemia in gestione a un operatore sanitario privato.

Quanto alla richiesta di compartecipazione ai costi che i turisti devono sostenere per realizzare i tamponi richiesti per il rientro nel proprio Paese, come accade in altri Stati, il vicegovernatore ha ricordato però con chiarezza quali siano i confini dell’intervento pubblico.

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“La sorveglianza sul rischio di contagio a tutela della comunità è – ha chiarito Riccardi – materia che rientra nel perimetro delle competenze della sanità pubblica e qui la Regione è pronta a fare la propria parte. Fare fronte ai costi del tampone al turista che è arrivato in regione perché il Paese d’origine impone il tampone per il suo rientro non è invece competenza del sistema pubblico in Italia, già sollecitato sul fronte della prevenzione e della risposta di stretto interesse sanitario a
tutela della popolazione”.