Visita medica domiciliare “in assetto Covid” a Zugliano, il controllo diventa un caso

La visita domiciliare “in assetto Covid” a Zugliano.

Una visita domiciliare “da film” diventa un caso. E “l’assetto anti Covid” non convince. Accade a Zugliano, nel comune di Pozzuolo del Friuli, dove la prassi adottata ha lasciato perplesso più di qualcuno.

A raccontare la vicenda è Simone Tutino, consulente del lavoro. “Trovo nel web queste foto che ritraggono casa di mia mamma, Cristina Piani da Zugliano, purtroppo invalida causa grave incidente stradale. Visita medica domiciliare fissata per le 16.15, stranamente alle 15 il medico già sul posto. E qui nasce il primo problema”.

Secondo quanto riporta Tutino, gli addetti dell’ospedale in mattinata chiamano per un questionario telefonico Covid. “Noi rispondiamo no febbre, no tosse, niente altri sintomi. Serviva quindi un accesso dalla strada in questo modo? Il costo dei dispositivi di protezione individuale in assenza di sintomi si poteva evitare? Dove si sono cambiati, in strada? Sono sempre sterili i vestiti? Poi , dove e come sono stati smaltiti? Ed è stata utilizzata la macchina di servizio o quella personale?”. A fine controllo, Tutino trova in casa della madre il vestiario utilizzato dal personale sanitario per il controllo.

Prevenzione o allarmismo? – chiede ancora -. Il fatto con le foto che allego poteva essere evitato- E poi, perché le persone non si sono cambiate in casa o nel sottoportico di casa? Serviva questa procedura e chi l’ha disposta come tecnico della prevenzione? Non c’era nessun sintomo e nessuna necessità, fortunatamente. Devo pretendere che gli insegnanti dei miei figli ed i compagni siano così a scuola?”. Tutino ne fa anche una questione di igiene. “I calzari, così, sono stati portati dalla strada zozza alla camera da letto di mia mamma? Credo che qualcosa non funzioni, a mio parere”.

Tutino si è spinto a scrivere al Direttore generale dell’ospedale di Udine, chiedendogli di aprire un’indagine interna sull’accaduto, identificando le persone e approfondendo quante visite di questo tipo siano state svolte e quanti abbigliamenti simili siano stati usati. “Mi riservo di interessare la Corte dei Conti – conclude agguerrito -. Grazie, infine, a tutti quelli che stanno operando contro il maledetto virus”.