Dagli ambulanti ai baristi, dalla ludoteca ai cuochi, i volti della protesta a Udine

I volti della protesta delle partite Iva a Udine.

Erano accomunati da voglia di poter lavorare, spirito di riscatto e desiderio di libertà. I partecipanti della manifestazione delle partite Iva di ieri in piazza XX settembre a Udine ha raccolto numerosi professionisti, desiderosi di far sentire la loro voce contro un Dpcm ritenuto ingiusto.

Una protesta pacifica, rimarca al microfono Cristina Pozzo, Presidente nazionale e vicepresidente regionale dell’Associazione Partite Iva. ” Siamo qui a sostegno di tutte le partite iva, non solo dei 47 codici Ateco. Ci hanno messo nella condizione di poterci indebitare, non andare avanti“. Così dalla piazza si alzano grida di assenso al coro “Sciopero fiscale” e “Libertà”.

I volti della piazza.

Fra i manifestanti c’era il presidente del sindacato indipendente degli ambulanti Fvg, Dino Contro. “Noi non chiediamo sussidi, ma di poter lavorare”. Presenti i dipendenti della ludoteca Bianconiglio di Udine, che con uno striscione, la musica da festa per bambini e i travestimenti si son fatti spazio nella piazza. Accanto, a terra si leggono cartelloni provenienti sempre dal mondo delle “attività non essenziali” quali sale bingo, slot e scommesse, che accusano lo Stato di “omicidio volontario di queste attività”.

C’erano anche gli agenti di viaggio, che hanno subito il duro colpo del “lockdown da marzo”, ancora baristi, ristoratori e cuochi che giravano con il classico capello bianco da cucina fra i manifestanti.

Il clima è stato tutto sommato tranquillo e solidale, fatta eccezione per piccoli momenti in cui si è fatto uso di fumogeni fra la gente. Infatti non sono mancati i sostenitori esterni che hanno contribuito sventolando bandiere dell’Italia e insieme del Friuli Venezia Giulia.

C’è stato anche chi si è espresso in termini contrari alla comunità scientifica. Qualcuno ha mostrato cartelloni contro la “dittatura sanitaria”, che recitavano “basta golpe Covid”, contrari a 5G e Bill Gates. Molti infatti non indossavano la mascherina, e dicono di “non credere alla storia degli ospedali pieni”.

Una platea variegata di chi è venuto a manifestare in piazza a Udine. Ma tutto si è svolto senza violenze e soprattutto, senza perdere di vista il motivo per cui in tanti sono accorsi a farsi sentire.