La leggenda della maga Tarsilia, un fenomeno che viveva a Gemona e che finì in esilio

Si racconta che un tempo molto lontano vivesse a Gemona una maga di nome Tarsilia che sapeva guarire i bambini, sapeva far ritrovare le cose perdute agli adulti e riconciliare le famiglie dove ci fossero dei dissapori.

Come ritrovare un oggetto perso.

Ad una donna di Cividale che si era rivolta alla maga perché aveva smarrito un prezioso oggetto d’argento, Tarsilia aveva consigliato di recarsi in chiesa recitando le orazioni lungo la via senza mai voltarsi indietro, anche se fosse stata insistentemente chiamata e senza far parola con nessuna persona che avesse incontrato, per nessun motivo.

Giunta in chiesa, la persona che aveva smarrito l’oggetto prezioso doveva tirare 3 volte la corda della campana e recitare la formula segreta che Tarsilia le aveva insegnato. Così, la donna di Cividale fece e fu premiata, trovando sull’uscio della chiesa il prezioso oggetto d’argento.

Tarsilia al cospetto del Tribunale dell’Inquisizione.

Il Tribunale dell’Inquisizione, convocata la maga Tarsilia, le risparmiò la pena del rogo, ma la mandò in esilio. Il giorno dell’esilio fu accompagnata fino alla porta della città a suon di frustate da due giannizzeri, fatti venire appositamente uno da Gorizia e uno da Portogruaro.