La Refrion di Flumignano cresce: inaugurata la nuova ala da 6mila metri quadrati

Il governatore della Regione Massimiliano Fedriga mentre visita la nuova alla della Refrion

La nuova ala della Refrion di Flumignano.

Inaugurata la nuova ala dello stabilimento nel quartier generale di Refrion a Flumignano di Talmassons, azienda leader nel mercato in Europa nel settore degli apparecchi ventilati, entrata a far parte, da aprile 2022, di Lu-Ve Group.

“Riuscire a coniugare la capacità di mettersi a fianco di qualcuno per continuare a fare impresa guardando al futuro con l’obiettivo di presidiare il territorio dove un’azienda è nata e cresciuta testimonia una volontà e visione per nulla scontate e per cui la Regione Friuli Venezia è grata e orgogliosa: Refrion ha saputo quando e come scegliere il modo di stringere alleanze per crescere e al contempo non ha mancato di valorizzare la capacità produttiva del territorio“, ha commentato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.

La nuova ala.

L’ampliamento copre una superficie di 6.000 metri quadri, che si sommano ai 4.000 presenti. In totale, contando anche le altre due sedi produttive, la superficie assomma a 19.000 metri quadri, dove lavorano 140 addetti. Si completa così un percorso intrapreso per rispondere al costante aumento del volume di produzione e di dipendenti con numeri che posizionano oggi Refrion tra i player di riferimento nella produzione liquid cooler e scambiatori di calore all’avanguardia.

L’ampliamento permetterà un risparmio netto di centinaia di migliaia di euro nei costi logistici che oggi Refrion è costretta a sostenere producendo gli scambiatori a quasi 100 chilometri di distanza nello stabilimento a Villa Santina, che comunque continuerà a produrre scambiatori per terzi.

In riferimento all’impegno alla sostenibilità dell’azienda, Fedriga ha ricordato che “questo è un concetto abusato e viene inteso considerando solo l’aspetto ambientale che, pur fondamentale, non è sufficiente: occorre badare anche alla sostenibilità economica e sociale, intesa come capacità dell’impresa di competere nel suo modo migliore. Non esiste infatti sostenibilità ambientale senza quella economica”.

Commentando l’esempio di Refrion, Fedriga ha fatto notare come sia “assolutamente sostenibile essere riusciti a ridurre i costi di produzione ottimizzando la logistica mantenendo l’azienda competitiva sul mercato“.

“Mi auguro che sempre più imprese seguano questo esempio: i dati confortano e speriamo, come Regione, di aver contribuito a questi risultati. Di certo le misure messe in campo sono state utili, ma i risultati straordinari e per certi versi inaspettati che ci vedono come il territorio con la maggior crescita dell’export pro capite ponendoci al secondo posto in Italia, sono frutto di un sistema, che deve continuare – ha concluso Fedriga – ad essere rafforzato”.

L’inaugurazione.

Il taglio del nastro della nuova alla della Refrion

All’inaugurazione a tracciare la storia di Refrion è stato il fondatore e Ceo Daniele Stolfo, ricordando come l’azienda nata 21 anni fa oggi sia fornitrice al servizio del data center della Royal Bank of a Edimburgo, nel Regno Unito, del data center dell’Università UNI Köln a Colonia, dei raffreddatori per i compressori per le piattaforme al servizio dei parchi eolici al largo del Maine e della Virginia negli Stati Uniti.

In Italia Refrion ha costruito per il Centro Dati di Leonardo di Bologna il primo supercomputer raffreddato solamente ad acqua senza l’uso di gas refrigeranti. L’export per questo prodotto è quasi il 90% dell’intera produzione di liquid coolers. Dal 2021 l’azienda ha approcciato il mercato delle centrali nucleari acquisendo una importante commessa dal valore di quasi 15 milioni di euro per la centrale di Hinkley-Piont in costruzione presso la baia di Bridgewater in Inghilterra e che sarà il preludio per acquisire i raffreddatori per i generatori di soccorso della centrale gemella di Size-Well sempre in Inghilterra. 

All’inaugurazione erano presenti i vertici di Lu-Ve Group, il più grande operatore in Europa nella produzione degli scambiatori di calore ad aria, oggi proprietaria del 75% delle quote della Refrion. Il presidente Matteo Liberali ha ricordato come Lu-Ve sia un gruppo italiano quotato in borsa a Milano parte del segmento Star con un fatturato di 620 milioni e con oltre 4500 dipendenti, di cui 1.300 in Italia, e 20 unità produttive in tre continenti.

Nell’occasione è stato sottolineato come la cessione della maggioranza delle quote di Refrion a Lu-Ve Group sia stata accompagnata da accordi che garantiscono non solo la continuità rispetto al percorso avviato da Stolfo rispetto l’ampliamento del capannone, ma che ha identificato Refrion quale entità specializzata alla realizzazione e sviluppo degli apparecchi adiabatici del gruppo stesso.

Alla cerimonia d’inaugurazione sono intervenuti anche il sindaco di Talmassons Fabrizio Pitton e il presidente di Confindustria Alto Adriatco Michelangelo Agrusti, anche in veste di vicepresidente della Camera di commercio industria artigianato e agricoltura Pordenone-Udine.