“La norma sugli affitti discrimina gli stranieri”. Il tribunale boccia la Regione

Bocciata la Regione Fvg sul tema degli affitti agevolati.

Il Tribunale di Udine boccia la Regione Fvg in materia di affitti agevolati. Lo fa, in particolare, sulla richiesta di documentazione integrativa agli stranieri che vivono e lavorano in regione per ottenere un contributo per abbattere il canone di locazione.

Una norma che prevedeva, per gli stranieri, l’obbligo di presentare certificazioni aggiuntive che attestassero la non proprietà di case nel Paese di provenienza. Una vittoria, quindi, soprattutto per i cittadini di altri Stati con una lunga permanenza in Fvg e un regolare contratto di lavoro.

Reazioni opposte al verdetto di oggi. “Con soddisfazione apprendiamo che il Tribunale di Udine ha bocciato la norma che prevedeva l’obbligo di presentazione di documenti ulteriori a quelli richiesti ai cittadini comunitari ai cittadini stranieri che vivono e lavorano in Friuli e fanno richiesta di contributo per gli affitti”: lo ha dichiarato Furio Honsell di Open Sinistra Fvg. “Sia per quanto riguarda questa norma sui contributi affitti che per quella relativa alle case Ater abbiamo più volte argomentato in Consiglio regionale che erano norme discriminatorie, ingiuste e dannose per la coesione sociale. Abbiamo dato voto contrario quando sono state proposte. Purtroppo ciò è stato inutile e la Giunta Fedriga le ha fatte approvare senza ripensamenti. Plaudiamo alla Giustizia che mette finalmente un freno all’ideologia xenofoba di chi governa questa regione”.

Di tutt’altro tenore, ovviamente, il giudizio della Regione. “Prendiamo atto con rammarico della decisione presa dal Tribunale di Udine. In questo modo si crea una discriminazione verso i cittadini italiani e in particolare verso quelli del Friuli Venezia Giulia“. Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, commenta l’ordinanza del Tribunale di Udine che impone alla Regione la modifica al Regolamento per il sostegno al contributo economico degli affitti.

“Qui le autorità competenti sono in grado di verificare il contenuto di una autocertificazione in merito alle proprietà di un cittadino italiano – ricorda Fedriga -. Lo stesso invece non può essere fatto nel caso di persone provenienti da alcuni Paesi”. “In Friuli Venezia Giulia non viene fatto nulla di straordinario – aggiunge -. Chiediamo solamente che queste persone certifichino di non possedere una determinata proprietà. Non vi è nulla di discriminatorio in tutto questo”. Fedriga ha preannunciato che la Regione sta valutando se ci siano le condizioni per opporsi a questa ordinanza.