In Fvg altra brusca frenata dei contagi, gli ospedali si svuotano: terapie intensive sotto il 10% di occupazione

La nuova frenata dei contagi in Fvg.

La morsa del coronavirus in Friuli Venezia Giulia continua ad allentarsi. È la sintesi che si evince dall’ultimo monitoraggio indipendente elaborato dalla Fondazione Gimbe.

Secondo l’indagine, nella settimana dal 12 al 18 maggio i nuovi contagi in regione hanno fatto registrare una flessione del -38.9% rispetto ai sette giorni precedenti, calo percentuale che colloca il Fvg al terzo posto in Italia dopo Sardegna (-42.5%) e Puglia (-40%). Su scala nazionale, il decremento è stato, durante la settimana in esame, pari mediamente al -30.9%: “Continua la riduzione dei nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – che dimostra come gli effetti ottenuti grazie a 6 settimane di restrizioni stiano lasciando gradualmente il posto ai primi risultati della campagna vaccinale. Si rileva tuttavia una riduzione dei tamponi (-15% di persone testate rispetto alla settimana precedente), segno di un allentamento dell’attività di testing”.

Gli attualmente positivi ogni 100.000 abitanti sono, invece, 462. I dati più interessanti, e incoraggianti, provengono invece dall’occupazione dei posti letto in ospedale da parte di pazienti Covid-19. Quelli in area medica ammontano ad appena il 5%: è il dato più basso d’Italia. Bene anche per l’occupazione nelle terapie intensive, che si attestano al 9%: meglio fa soltanto la provincia autonoma di Bolzano (6%), ha dati pari al Fvg, invece, il Veneto.

In Fvg, la popolazione vaccinata è pari al 15.8%, dato in linea con la media nazionale (15.2%). Il 17.5% dei residenti ha ricevuto, invece, soltanto la prima dose. Gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale è pari al 80.9% a cui aggiungere un ulteriore 9.6% con sola prima dose, percentuale che per la popolazione 70-79 anni scende, rispettivamente, al 16.7 e 51.6%. Più in ritardo, infine, la fascia 60-69 anni: il 14.2% ha completato il ciclo vaccinale, il 32.7% ha ricevuto la sola prima dose.