Casa agli stranieri, Lega sotto attacco: “Faccia un passo indietro”

L’attacco della consigliera regionale Mariagrazia Santoro.

La consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) all’attacco sugli incentivi a sostegno alle locazioni sulle case per gli stranieri. La delibera di Giunta ha infatti recepito l’ordinanza del tribunale di Udine con la quale, tra l’altro, è stato ordinato alla Regione di modificare il regolamento nella parte relativa alla presentazione della documentazione attestante di non possedere abitazioni nel Paese di origine e di provenienza da parte dei cittadini extra europei.

“Ci sono voluti quattro pronunciamenti da parte di altrettanti giudici per far sì che le politiche discriminatorie della Lega facessero un passo indietro su una tematica centrale come quella della casa – commenta la consigliera Santoro. La modifica al regolamento sugli incentivi a sostegno alle locazioni imposto dall’ordinanza del tribunale di Udine è solo la punta di un iceberg. È necessario ora mettere mano alle modifiche fatte dalla Lega alla legge sulle politiche abitative che continua a sancire un principio discriminatorio”.

“La marcia indietro sul regolamento – aggiunge il consigliere regionale Nicola Conficoni – è una grave sconfitta della Lega, la cui cieca demagogia ha danneggiato i cittadini bisognosi. In più occasioni avevamo evidenziato l’illegittimità della norma approvata nel 2020 dalla Giunta, senza essere ascoltati. Alla fine il provvedimento ha avuto l’unico effetto di ritardare le procedure di assegnazione dei contributi sugli affitti pagati nel 2020, creando non pochi disagi a chi ha aspettato la sua quota parte per troppo tempo”.

Infine, conclude Santoro, “restano le responsabilità della Giunta Fedriga non solo per il ritardo con il quale è stata recepita una decisione del giudice, ma anche per aver sprecato tempo e denaro per inutili contraddittori che nel caso della Regione erano basati esclusivamente su ideologie discriminatorie e chiaramente in contrasto con principi costituzionali, come sancito dalla stessa Corte Costituzionale. Questo speriamo sia d’esempio per provvedimenti futuri, ma in prima battuta per una necessaria modifica della legge sulle politiche abitative, proprio per evitare ulteriori contraddittori e rientrare nei binari della legittimità giuridica”.