Sono da poco usciti i numeri relativi al consumo di tabacco in Friuli-Venezia Giulia nell’anno 2024. Il quadro vede una situazione di sostanziale stabilità, ma il tema continua a essere centrale per la salute pubblica. I dati regionali mostrano che il 22% degli adulti tra i 18 e i 69 anni fuma, una percentuale simile a quella degli ultimi anni. Anche tra gli over 64, la quota di fumatori si ferma al 10%.
Numeri che, pur non in crescita, non indicano un vero miglioramento. Smettere di fumare rimane difficile, soprattutto tra chi vive in condizioni economiche e sociali più fragili: persone con redditi bassi, livelli di istruzione più bassi o senza una rete familiare di supporto. In questi contesti il tabacco è ancora radicato nella quotidianità.
I giovani e la diffusione dell’elettronico
Un fronte che merita attenzione è quello del consumo tra gli adolescenti. Le sigarette elettroniche sono ormai molto diffuse tra i giovani, che le percepiscono come un’alternativa meno pericolosa rispetto al tabacco tradizionale.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 30% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni ha fatto uso, nell’ultimo mese, di almeno un prodotto contenente nicotina. Più del 60% alterna o combina diversi dispositivi, come sigarette classiche, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato: è il cosiddetto policonsumo, ormai diffuso anche nelle scuole.
La facile reperibilità di ricambi per sigaretta elettronica online o nei negozi specializzati rende l’uso ancora più accessibile.
Il contrabbando in regione: un problema concreto
Il Friuli-Venezia Giulia si distingue anche per un altro dato: la diffusione delle sigarette di contrabbando. Nel 2024, circa il 12% delle sigarette fumate in regione non proviene da canali legali. Una percentuale molto più alta rispetto alla media nazionale, che si ferma all’1,8%.
La vicinanza ai confini con la Slovenia e altri Paesi dell’Est facilita l’ingresso di prodotti non controllati e spesso venduti a prezzi più bassi. Si tratta di un fenomeno con doppia ricaduta: da un lato la perdita fiscale per lo Stato, dall’altro la totale assenza di garanzie sanitarie sui prodotti consumati.
Le risposte delle istituzioni
La Regione ha avviato da tempo programmi di prevenzione e interventi nei luoghi di lavoro, per incoraggiare le persone a smettere di fumare. Tuttavia, meno della metà dei fumatori riceve un consiglio medico sul tema, un dato che segnala un margine importante su cui intervenire.
Va sottolineato, in positivo, l’alto rispetto delle normative antifumo nei luoghi pubblici: oltre il 98% dei cittadini afferma che i divieti sono rispettati. Un risultato che testimonia un buon livello di consapevolezza, almeno sul piano formale.
Prospettive per il futuro
Il quadro 2024 conferma che il Friuli-Venezia Giulia si trova in una fase di equilibrio apparente. I numeri restano costanti, ma non si intravede ancora un’inversione di tendenza. Le sfide principali riguardano:
- la diffusione delle e-cig tra i giovani;
- il contrabbando ancora radicato;
- la necessità di rendere più efficace il sistema sanitario nel supporto alla disassuefazione.
Servono campagne più mirate, azioni congiunte tra istituzioni, scuola e sanità, oltre a strumenti aggiornati di monitoraggio, soprattutto per intercettare i cambiamenti nei comportamenti giovanili.