Via libera al bando per la concessione del contributo sulla ristrutturazione.
Un contributo fino a 60mila euro per la ristrutturazione e il recupero le case del Friuli Venezia Giulia. Via libera con parere a maggioranza, astensione delle Opposizioni, dalla IV Commissione consiliare, presieduta da Alberto Budai (Lega), al bando previsto dalla legge regionale 8/2025 per la concessione di contributi in materia di interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato.
Il bando, che ha una dotazione di 30 milioni di euro che andranno a finanziare la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento, la ristrutturazione edilizia, definisce i requisiti per l’accesso ai sostegni, la tipologia di beneficiari, i criteri di premialità e le modalità di presentazione delle domande.
Il bando e le regole.
Come è stato spiegato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, destinatari saranno le persone fisiche proprietarie e comproprietarie di edifici situati nel territorio regionale per interventi fino ad un massimo di tre unità immobiliari rientranti nella categoria A1 A7 e A11. Più nel dettaglio, i contributi dovranno essere utilizzati per interventi su edifici in cui viene trasferita la residenza del beneficiario o di un familiare/convivente e mantenuta per 5 anni.
Il bando fissa i criteri di premialità, nei quali figurano la condizione di povertà energetica, ossia nuclei familiari con Isee non superiore ai 25mila euro; interventi destinati ad almeno un’unità immobiliare posta a disposizione per un periodo di 5 anni complessivi per la locazione con contratto a canone concordato o ad uso transitorio per soddisfare le esigenze abitative di coloro che intendono risiedere o svolgere attività lavorativa in Fvg o per la popolazione studentesca iscritta agli istituti tecnici superiori e alle università del territorio regionale; interventi destinati ad unità immobiliari situate nei Comuni che negli ultimi dieci anni hanno subito una riduzione non inferiore al 10% della popolazione residente; interventi per unità immobiliari pericolanti sulla viabilità pubblica e per quelle situate interamente sul territorio montano nonché interventi di pronta cantierabilità e su edifici che, al momento della presentazione della domanda, rientrano in classe energetica F o G.
Il contributo – è stato dettagliato – sarà fissato al 50% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 60 mila euro per chi risponde ai requisiti Isee, non abbia compiuto 36 anni e si impegna a formare un nuovo nucleo familiare; per chi ha almeno tre figli o all’interno del nucleo familiare siano presenti persone con disabilità, mentre sarà di un massimo di 20mila euro per chi non rientra nei suddetti requisiti, ma risponde agli altri criteri.
La discussione.
“Gli obiettivi – ha ricordato Amirante – sono promuovere la rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale, contrastare il calo demografico e dare risposte abitative ai bisogni delle fasce di popolazione meno abbienti nonché raggiungere gli obiettivi del piano energetico regionale. Il bando è stato elaborato in collaborazione con Fvg Energia al fine di poter realizzare una mappatura regionale sull’efficentiamento energetico, che al momento non esiste. Inoltre, stiamo ancora lavorando al bando che vede come destinatarie le imprese”.
Tanti i quesiti e le puntualizzazioni avanzate dai consiglieri di Opposizione durante la discussione. “Apprezzo gli obiettivi a cui tende la legge e il passaggio del bando in Commissione”, è stata la considerazione di Rosaria Capozzi (M5S) secondo la quale “tuttavia, la pronta cantierabilità dovrebbe avere un peso maggiore tra i criteri di premialità e sarebbe stato auspicabile fissare un prezzario per le spese tecniche“.
Focus da parte di Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) sull’intensità dei contributi e sui criteri di premialità. Il consigliere ha suggerito “di inserire tra i beneficiari anche i nuclei familiari che hanno a carico un over 75”. Massimiliano Pozzo (Pd) ha definito “pochi i 20mila euro a disposizione” manifestando, inoltre, dubbi “sull’obbligatorietà pre e post intervento dell’attestato di prestazione energetica (Ape) anche per quegli interventi che non sono finalizzati all’efficientamento energetico”.
Per il capogruppo del Pd, Diego Moretti, “permangono molti dubbi e perplessità sul bando che potranno essere dissipati solo in corso d’opera“. Il dem ha poi evidenziato che “i 5 punti di premialità assegnati agli edifici pericolanti e alle unità immobiliari situate sul territorio montano sono troppo bassi”.
Medesima perplessità manifestata anche da Serena Pellegrino (Avs) che di contro ha affermato “che i 50 punti assegnati per interventi su edifici con locazione a canone concordato sono, invece, forse troppi”. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha rimarcato i dubbi espressi già durante l’esame della legge in Aula, ossia che “il rischio è quello di dare contributi a chi non ne ha strettamente bisogno”.
In replica, Amirante ha fatto sapere che “sulla proposta di Putto per i nuclei familiari con persone over 75 a carico si potranno fare le giuste valutazioni in Assestamento, mentre stabilire un tetto alle spese tecniche non avrebbe portato alcun beneficio ai soggetti beneficiari, inoltre il bando è stato condiviso con le associazioni di categoria”. Infine, in merito ai dubbi avanzati sul punteggio per gli edifici pericolanti, l’assessore ha detto che “sul territorio regionale non ce ne sono tanti, ma si potrà considerare l’idea di ritararlo”.