Giovani in agricoltura, l’Italia perde terreno, ma in Friuli gli under 35 sentono ancora il richiamo della terra

I giovani e l’agricoltura.

In controtendenza rispetto al calo nazionale, il Friuli Venezia Giulia si conferma una delle poche regioni italiane dove l’agricoltura giovane cresce. Nel 2024 erano 872 le imprese agricole guidate da under 35, pari al 7% del totale regionale (12.338). Un numero in lieve aumento rispetto all’anno precedente (+0,9%), che colloca il FVG tra le sole tre regioni italiane con segno positivo, insieme a Lazio e Basilicata. A livello nazionale si registra un calo complessivo del 3% delle imprese agricole giovanili rispetto al 2023.

Ma il dato più significativo emerge dal confronto con il pre-pandemia: nel primo trimestre 2025, il numero di aziende agricole giovanili in regione è cresciuto del +5,7% rispetto al 2020, secondo solo al Trentino Alto Adige (+8%). Un segnale incoraggiante che arriva mentre a livello nazionale si registra una contrazione del 3%.

La fotografia è contenuta in un’analisi Coldiretti diffusa in occasione degli Oscar Green 2025, premi per l’innovazione in agricoltura assegnati a Udine alla presenza di vertici nazionali dell’organizzazione come Vincenzo Gesmundo, Ettore Prandini ed Enrico Parisi, in città per il Villaggio di Coldiretti. L’evento ha acceso i riflettori sul valore dei giovani in agricoltura: in Italia sono circa 50mila gli under 35 al lavoro nei campi, spesso protagonisti di una vera rivoluzione multifunzionale.

Dalla trasformazione aziendale alla vendita diretta, passando per agriasili, agricoltura sociale, attività ricreative e persino energie rinnovabili, le imprese giovanili si distinguono per capacità di innovare e generare valore: basti pensare che la loro produttività media è di 4.500 euro per ettaro, il doppio della media europea. Il settore cerealicolo è il più scelto dai giovani (16%), seguito da ortaggi (13%), allevamento e viticoltura (entrambi all’11%) e olivicoltura (9%).

Ma la crescita rischia di frenare, avverte Coldiretti Giovani, a causa di burocrazia eccessiva, difficoltà di accesso al credito e regole “green” poco aderenti alla realtà. “Occorrono interventi strutturali per non sprecare il potenziale di queste imprese – ha spiegato il delegato nazionale Enrico Parisi –. Servono meno ostacoli e più strumenti per sostenere le idee innovative che i giovani portano nei nostri campi”.

I dati provinciali.

Questa tendenza positiva si conferma anche a livello provinciale, dove Udine, con 471 imprese under 35, mantiene stabile il numero di giovani agricoltori rispetto all’anno precedente (variazione 0,0%) e segna un aumento del 5,1% rispetto alla media quinquennale. Pordenone fa ancora meglio, con 320 aziende giovanili, in crescita del 5,3% su base annua e del 4,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. In calo sia Gorizia sia Trieste con una flessione rispettivamente di – 7,1% e -12,1% in un anno. Nel capoluogo regionale, comunque, il peso percentuale delle imprese giovani è 6,6%; a Udine del 7 e a Pordenone del 7,7%, il dato più alto in regione.