In Friuli 70mila poveri e pensioni sempre più magre: l’allarme dei pensionati

Cupla Friuli Venezia Giulia: “Necessario aumentare le pensioni”.

Settantamila poveri in Friuli Venezia Giulia: un numero che pesa e che racconta un disagio sempre più diffuso, soprattutto tra anziani e pensionati. È l’allarme lanciato dal Cupla Fvg, coordinato da Guido De Michielis, che rilancia sul territorio le posizioni del Comitato unitario dei pensionati lavoro autonomo a livello nazionale e sottolinea che la proposta di legge di Bilancio 2026 è “insufficiente a contrastare il crescente disagio sociale ed economico che coinvolge anche una parte importante di anziani e pensionati”.

Anche la recente ricerca Cer-Cupla conferma un grave impoverimento delle pensioni, causato da inflazione, drenaggio fiscale e persistenti disparità. Negli ultimi quindici anni, la perdita di potere d’acquisto cumulativa per una pensione media è significativa: tra il 2009 e il 2025 una pensione da 1.200 euro ha perso, in media, 70 euro al mese, per un totale di oltre 8.900 euro, mentre una pensione da 3.000 euro ha perso circa 300 euro al mese, per un totale di quasi 40.000 euro.

Le pensioni medie in Fvg.

Secondo l’ultima indagine Ires, in Friuli Venezia Giulia oltre 71mila pensionati — il 20% del totale percepiscono meno di 1.000 euro lordi al mese, mentre il 16,7% supera i 3.000 euro. Tra le donne la forbice si allarga ulteriormente: il 26,6% resta sotto i 1.000 euro mensili e solo il 9,8% supera la soglia dei 3.000 euro.

Sempre stando ai dati Ires, nel 2024 il reddito medio lordo da pensione in Friuli Venezia Giulia si è attestato a 24.495 euro annui, al di sopra della media nazionale ferma a 22.331 euro. Un dato che colloca la regione al terzo posto in Italia, preceduta solo da Lombardia e Lazio. A trainare la classifica è soprattutto Trieste, dove il reddito medio da pensione raggiunge i 26.992 euro annui, secondo valore più alto del Paese dopo Milano (27.512). Alle spalle del capoluogo giuliano si collocano Gorizia con 25.098 euro, Udine con 23.900 e Pordenone con 23.800 euro.

Resta marcato il divario tra uomini e donne. Il reddito medio da pensione femminile si ferma a 20.646 euro annui, quasi 8mila euro in meno rispetto ai 28.634 percepiti dagli uomini, con uno scarto del 27,9%. A pesare sono soprattutto carriere lavorative più discontinue, il ricorso al part-time e una maggiore diffusione di pensioni di reversibilità o assegni sociali, generalmente più bassi.

Le richieste del Cupla.

In particolare, il Cupla Fvg evidenzia che “i progressi economici e la tenuta dei conti pubblici non si traducono in benefici concreti, lasciando inalterato l’aumento della povertà, che colpisce oltre 70mila persone in regione, in particolare pensionati e anziani”.

Per tutelare i pensionati, il Cupla chiede al Governo e al Parlamento “il sostegno ai redditi bassi con l’adeguamento graduale delle pensioni minime almeno fino a 800 euro mensili e la riforma dell’indicizzazione adottando l’indice Ipca (più rappresentativo del costo della vita degli anziani rispetto al Foi) e ripristinando la doppia indicizzazione (anche in base alla dinamica salariale)”.