Lavoratori disabili senza impiego, le cooperative sociali ripensano il servizio

La situazione delle cooperative sociali durante il coronavirus.

Il coronavirus mette in crisi anche le cooperative sociali e sospende l’80 per cento delle borse lavoroe dei tirocini per i lavoratori disabili. Infatti, in Friuli, circa un centinaio di addetti è sospeso dall’incarico oppure si trova in cassa integrazione. Il lavoro per le categorie svantaggiate rappresenta uno strumento di inserimento, utile anche sul piano terapeutico. Per Luca Fontana, presidente di Federsolidarietà Fvg, è il momento di ripensare ad un welfare più solidale che tuteli il terzo settore.

Più della metà delle cooperative si è attivata per assistere in remoto i lavoratori svantaggiati attraverso videochiamate e sostegno psicologico gratuito. “Ovviamente il disagio è più forte nei problemi di salute mentale e in tutti questi casi la vicinanza agli addetti è fondamentale”, afferma Fontana che sottolinea la necessità di creare un tavolo regionale che definisca le linee guida per proteggere le persone disabili. Nel frattempo, la Regione ha deciso di aiutare il settore con un contributo di quasi un milione di euro. Il fondo serve a finanziare 88 progetti che coinvolgono oltre 500 dipendenti.