Il verde del Friuli sta scomparendo lentamente, i comuni dove il cemento avanza

Frame structure at under construction site on rural landscape

Il consumo del suolo in Friuli Venezia Giulia.

Immaginate di andare in un prato, abbassare lo sguardo e vedere che il verde scopare a 2,2 metri quadrati al secondo, che scompaia sotto i vostri occhi. E’ quello che sta succedendo all’Italia nell’ultimo anno, dove, appunto ogni secondo 2,2 metri quadrati di suolo vengono consumati. A dirlo sono i dati dell’ultimo Report sul Consumo di suolo 2022 dell’ISPRA da cui sembra evidente che dopo un decennio di relativa stabilità, in Italia la velocità del consumo di suolo netto abbia ripreso a correre, con un valore di 17,3 ettari al giorno, rispetto alla media di 16,1 del decennio precedente. E pensare che dovremmo raggiungere l’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo entro il 2050 (obiettivo fissato dall’Unione Europea per tutti i suoi Stati membri).

Il consumo del suolo in Friuli Venezia Giulia.

E il Friuli Venezia Giulia come si comporta in termini di consumo del suolo? Non è tra le peggiori d’Italia, si aggiudica il settimo posto tra le regioni, ma comunque, pari all’8% di tutto il suo territorio ha contenuto il consumo di suolo a valori virtuosi (0,16% di incremento rispetto alla media nazionale di 0,30%).

Scendendo nel dettaglio, il maggiore aumento del consumo di suolo si registra nella provincia di Pordenone (0,02% in più rispetto al 2020), con un pronunciato aumento del consumo pro capite rispetto alle altre province (1,45 m2/ha). Trieste risulta invece la Provincia meno impattata rispetto all’anno precedente.

Quali sono i comuni che stanno consumando più suolo.

I tre Comuni con risultati perggiori in termini di incremento di consumo di suolo dal 2020 al 2021 sono Morsano al Tagliamento (conm11,73 ettari)Rivignano Teor (con 11,24 ettari) e Cordovado (con 8,86 ettari). Se invece si rapporta il consumo di suolo con l’estensione territoriale, il Comune più compromesso è Monfalcone (45,9%), seguito da Udine (42,5%) e Pordenone (40,6%).

Tra le buone notizie, nel biennio 2020-2021 si arresta, rispetto al precedente biennio, la percentuale di consumo di suolo per attività di logistica e distribuzione organizzata (fabbricati, piazzali, strade di accesso ai grandi poli, etc.), pari a 0,70 % rispetto al 2,83 % della media del Nord Est. Infine, il Rapporto SNPA evidenzia come in Friuli Venezia Giulia il consumo di suolo nelle aree protette è tra i più bassi d’Italia, assieme a Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta (0,3% rispetto al 3,2% del Veneto, giusto per fare un esempio), e anche l’incremento per le aree vincolate per la tutela paesaggistica è decisamente contenuto (Incremento dello 0,1% rispetto alla media italiana di 0,2%)