In Friuli Venezia Giulia saranno quasi 99mila le persone al lavoro anche durante Pasqua e Pasquetta. È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, che sottolinea come numerose categorie professionali siano chiamate a lavorare anche nei giorni di festa.
Il lavoro non si ferma in Friuli Venezia Giulia
Nella nostra regione infatti il 23,5% dei lavoratori dipendenti regionali sarà in servizio durante i giorni festivi, una percentuale che supera la media nazionale (20,4%) e lo colloca tra i territori più “operosi” del Paese. A contribuire a questa incidenza è la forte presenza di settori come turismo, ristorazione, commercio e trasporti, comparti che non conoscono pause, specialmente durante i periodi di maggiore affluenza turistica.
Non a caso, in regioni come Sardegna e Liguria, dove il turismo rappresenta una parte consistente dell’economia, la quota di chi lavora a Pasqua e Pasquetta raggiunge addirittura il 26,9%. Ma anche il Friuli Venezia Giulia, con la sua vocazione turistica, si conferma una regione in cui il lavoro non si ferma nemmeno nelle festività comandate.
Il quadro nazionale: tra turismo, sanità e commercio
A livello nazionale, il fenomeno è ampio e riguarda oltre 5 milioni di persone: ben 3,8 milioni sono i lavoratori dipendenti impegnati nei giorni festivi, a cui si aggiungono 1,3 milioni di autonomi – artigiani, agricoltori, ristoratori, tassisti, panificatori, gelatai, e tanti altri. Un esercito silenzioso che garantisce la continuità di servizi fondamentali.
I settori più coinvolti? Alberghi e ristoranti in primis (con 785.000 dipendenti), seguiti dalla sanità e case di cura (774.500) e dal commercio (689.900). Queste tre categorie da sole assorbono oltre il 60% di chi lavora nei festivi.
Dal punto di vista contrattuale, va ricordato che tutti i CCNL prevedono maggiorazioni retributive per chi è in servizio nei giorni rossi sul calendario e, in alcuni casi, anche il diritto a un riposo compensativo.
Una professione su cinque non conosce domeniche
Il lavoro festivo è ormai strutturale: il 21,5% degli occupati italiani lavora abitualmente anche la domenica. La quota è ancora più alta tra gli autonomi (25,8%) rispetto ai dipendenti (20,4%). E in alcuni comparti la domenica è semplicemente un giorno come un altro: basti pensare al settore alberghiero/ristorazione, dove 7 dipendenti su 10 lavorano anche nei festivi, o al commercio (32%) e ai trasporti (24,5%).