Quanto è dura essere mamme lavoratrici in Friuli? Lo dicono i dati

Il rapporto di Save the Children sulle mamme lavoratrici.

Da una parte, l’inverno demografico e il tentativo, in qualche modo, di invertire la tendenza; dall’altro, le corse ad ostacoli che le donne devono fare per essere mamme e lavoratrici: in Italia, coniugare famiglia e professione è ancora una sfida e nonostante in Friuli Venezia Giulia la situazione sia migliore rispetto alla media, permangono anche da noi alcune criticità.

A dirlo è il decimo rapporto Le Equilibriste di Save the Children, che mostra come le donne italiane siano costrette ad acrobazie per conciliare tutto. E la brutta notizia, per quelle friulane, è che il quadro regionale peggiora rispetto all’anno scorso.

Dove è più facile essere mamme lavoratrici.

Save the Children Italia, ispirandosi al percorso tracciato dal Mothers’ Index International di Save the Children USA, da diversi anni si impegna a offrire una misurazione quantitativa di un fenomeno complesso e multidimensionale: i diritti delle madri in Italia.

Per farlo, è stato elaborato un indice composito, in collaborazione con l’Istat, che comprende 7 domini: demografia (numero medio di figli per ogni donna), lavoro (con indicatori come tasso di occupazione delle madri, tasso di part time involontario, dimissioni), rappresentanza (percentuale di donne negli organi politici), salute (mortalità infantile, strutture pubbliche e private convenzionate), servizi (servizi prima infanzia, mense, doposcuola), soddisfazione soggettiva (per il lavoro e per il tempo libero) e violenza (case rifugio e centri antiviolenza).

A livello complessivo, la regione che presenta la situazione migliore per le mamme che lavorano è la Provincia Autonoma di Bolzano, seguita dall’Emilia Romagna e dalla Toscana. Il Friuli Venezia Giulia è ottavo, perdendo due posizioni rispetto all’anno precedente.

La rete di supporto in Friuli: punti di forze e debolezze.

Entrando nello specifico dei singoli domini, il Friuli Venezia Giulia si piazza sotto la media nazionale per diversi indicatori: lavoro e, soprattutto, rappresentanza, ma anche soddisfazione personale e salute (in quest’ultimo caso, di poco inferiore). Spicca in positivo, invece, per quanto riguarda la voce servizi e violenza.

La nostra regione mantiene l’8° posizione per quanto riguarda la demografia e la 14° per il lavoro (ma era 8° nel 2022); anche la voce rappresentanza, che pure è ancora una delle criticità, conferma il 14° posto (ed è in miglioramento rispetto al 2022 quando era 17°). Passi avanti per i servizi, che vedono il Fvg passare dal 6° gradino nel 2023 al 5° nel 2024. Di contro, scivolone sulla soddisfazione personale: è 13° quando l’anno scorso era addirittura 6°. Il fiore all’occhiello del Fvg rimane la rete antiviolenza: la regione è prima in Italia da 3 anni per la presenza di centri antiviolenza e case rifugio.