Il Fvg studia il rientro a scuola tra vaccinazione agli studenti e protocolli. Ma è allarme: “Siamo in ritardo”

Il rientro a scuola in Fvg.

Il Friuli Venezia Giulia studia il rientro tra i banchi dei ragazzi. E se Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione italiana presidi, fissa l’obiettivo del 60% di studenti vaccinati tra i 12 e i 19 annni per un ritorno a scuola in sicurezza, e anche per evitare un nuovo ricorso alla didattica a distanza (dad), i nodi da sciogliere in regione restano comunque diversi.

Primo tra tutti, quello appunto dell’immunizzazione degli alunni, ma non soltanto. “È necessario lavorare sul convincimento alla vaccinazione, per la loro salute e la salvaguardia di quella di tutti – premette Tina Cupani, segretaria regionale Cisl Scuola Fvg -. Ma è chiaro che bisogna mettere in campo altre azioni, dal distanziamento nelle aule al contingentamento dei ragazzi in classe”.

Proprio per questo, il sindacato ha chiesto un incontro urgente con l’Ufficio scolastico regionale e con l’assessore Fvg all’Istruzione, Alessia Rosolen. “Lo sollecitiamo da tempo. Visto che, nonostante tutti gli sforzi, è difficile pensare a una vaccinazione massiva dei ragazzi prima del suono della campanella, è necessario pensare al rientro in sicurezza – prosegue Cupani -. Purtroppo, su questo fronte siamo in ritardo sulle procedure da adottare. Speriamo in un’accelerazione”.

Il tutto, mentre si riparla del possibile ricorso alla dad per ovviare a eventuali criticità. “Non è una soluzione, non si deve fare – taglia corto Cupani -. È una formula già adottata e abbiamo visto che non garantisce buoni risultati”.

Gli ostacoli per il ritorno a scuola, da qui al 16 settembre quando suonerà nuovamente la campanella anche negli istituti del Fvg, sembrano non mancare.