Cosa cambia e dove si entra con il Green Pass in Fvg a partire da oggi: dai trasporti alle palestre, ecco le nuove norme

Da oggi le nuove norme per l’obbligo del Green Pass in Fvg.

Dal 1° settembre il Green Pass diventa obbligatorio anche nella nostra regione per quasi tutte le attività, dai trasporti alla scuola, dalle mostre alle palestre. Se dal 6 agosto era necessario avere il Green Pass solo in alcune occasioni, adesso l’elenco si è esteso. Le novità riguardano anche i trasporti e la scuola, come noto infatti i viaggiatori, gli insegnati e gli studenti sono le nuove fasce coinvolte. Ecco il riepilogo per comprendere meglio le nuove disposizioni senza rischiare sanzioni.

Dai locali alle manifestazioni.

Obbligo di Green pass per accedere alle piscine, palestre, centri benessere se al chiuso. Il cliente deve esibirlo anche per entrare nelle sale gioco, sale scommesse, centri termali, parchi tematici e di divertimento, musei, centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso. È necessario anche per partecipare a spettacoli, competizioni, eventi sportivi, sagre, fiere, convegni e congressi. Il certificato verde serve anche per le strutture ospedaliere, i concorsi pubblici e per i servizi di ristorazione. In questo caso se la consumazione avviene al tavolo al chiuso. Richiesto il Green Pass anche in occasione di cerimonie religiose e civili e nelle residenze sanitarie assistenziali.

I trasporti.

Per chi viaggia in aereo è obbligatorio esibire il Green Pass nel momento dell’imbarco, dove i controlli sono effettuati anche dal personale a terra. Per viaggiare in Europa bisogna aspettare i 14 giorni dalla fine dal completamento del ciclo vaccinale, mentre nel nostro Paese il Green Pass è valido dal 15° giorno dopo la prima dose.

Chi sceglie i treni è obbligato al certificato verde per gli Intercity, Intercity notte e tutti quelli ad Alta Velocità (quindi Frecce e Italo). Nel caso di dei treni regionali, anche se si attraversano due regioni, non è necessario. Nelle stazioni di grandi dimensioni, il controllo del certificato verde viene fatto ai tornelli o in alternativa dal controllore. Coloro che trasgrediscono rischiano una denuncia alla polizia ferroviaria e sarà costretto a scendere alla prima fermata.

Per i trasporti da una regione l’altra su bus e pullman è il personale di bordo a fare le opportune verifiche dei Green Pass dei viaggiatori. Non è necessario per i mezzi pubblici urbani, dove però la capienza è limitata all’80%.

Il Green pass deve essere esibito anche per chi viaggia su tutti i trasporti marittimi interregionali, isole comprese. L’unica deroga è per lo Stretto di Messina, dove quindi non è obbligatorio avere il certificato verde. Anche in questo caso la capienza massima è dell’80%.

A scuola.

Tutto il personale scolastico ha l’obbligo del Green Pass: maestri, professori, bidelli, segretari, amministrativi e dirigenti sono tenuti ad averlo. Solo le categorie fragili hanno diritto al tampone gratuito. Per coloro che non non hanno il certificato verde, non possono entrare nella struttura scolastica e quindi viene segnalato come assente ingiustificato. Dopo cinque giorni, scatta la sospensione del lavoro e dello stipendio. Gli studenti non sono tenuti ad averlo, ma resta obbligatorio indossare la mascherina.

Negli ambienti universitari la situazione non cambia molto. Il certificato verde è obbligatorio anche per ricercatori, dottorandi, specializzandi e studenti. In caso di assenza ingiustificata da parte del personale, dopo cinque giorni viene sospeso il rapporto di lavoro e il compenso. Per gli universitari che non hanno Green Pass, è prevista la possibilità di seguire le lezioni online, così come gli esami e la discussione della tesi di laurea. Le singole università poi sceglieranno le modalità di controllo a campione. Il suggerimento è di informarsi presso il proprio ateneo per le modalità di svolgimento e gestione delle attività, come per il caso delle Università di Trieste e Udine, poiché potrebbero cambiare a seconda della sede e del corso.