Nuovo piano per l’assistenza agli anziani in Friuli, quanti hanno patologie croniche

Il tasso di patologie croniche è di 178 ogni 1.000 residenti in Friuli.

In Friuli Venezia Giulia il tasso di patologie croniche nella popolazione anziana è pari a 178 ogni 1.000 residenti con più di 65 anni. In valori assoluti nel 2017 la popolazione anziana con cronicità è stata pari a 272.151
soggetti. La distribuzione delle patologie croniche negli anni 2013 e 2017 conferma che le malattie cardiovascolari rimangono le più frequenti e coprono quasi un terzo del totale.

Sono alcuni dei dati riportati nelle Indicazioni per il Piano regionale della cronicità che, accanto a quelli demografici che prevedono entro il 2060 che il numero di europei con età superiore a 65 anni aumenti da 88 a 152 milioni con una popolazione anziana doppia di quella sotto i 15 anni, dimostrano la centralità nella gestione dell’organizzazione territoriale e
ospedaliera per affrontare la più impattante questione di salute dei decenni futuri.

In questa prospettiva il recepimento da parte della Giunta, su proposta del vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, dell’accordo tra Governo e Regioni con il quale è stato approvato il “Piano nazionale della cronicità” nella Conferenza Stato-Regioni del 2016, è un atto strategicamente importante.

“Le azioni intraprese negli ultimi tempi sono state finalizzate – spiega Riccardi – ad adeguare l’organizzazione territoriale ed ospedaliera rivedendo l’intera filiera dei suoi servizi secondo il criterio dell’integrazione delle cure primarie con quelle intermedie e con l’assistenza ospedaliera, specie a bassa complessità, e ad agevolare l’integrazione ed il coordinamento operativo tra tutti gli operatori del territorio, coerentemente con le indicazioni contenute nel Piano nazionale. La delibera appena approvata prosegue il completamento delle azioni necessarie per l’attuazione delle linee individuate nel Piano attraverso la progressiva transizione verso un modello di sistema integrato, secondo un disegno di rete multicentrica, che valorizza sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori dell’assistenza primaria, nel solco della riorganizzazione normativa e degli indirizzi gestionali già delineati a livello regionale”.