Allarme pedopornografia online in Fvg, 98 denunce e 4 arresti

Le attività della polizia postale in Fvg.

Nel 2021, la polizia postale e delle comunicazioni è stata impegnata nel far fronte a continue sfide investigative con riferimento alle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche in rete, riconducibili  sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali. I dati a livello regionale rispecchiano il trend nazionale, l’utilizzo sempre più diffuso della tecnologia ha aumentato la superficie di attacco dei cybercriminali e conseguentemente sono aumentati i reati in rete, sia quelli contro il patrimonio che quelli contro la persona.

I casi di pedopornografia.

Complessivamente nel corso dell’anno 2021 in Fvg la polizia postale ha arrestato 4 persone per pedopornografia on line e denunciato complessivamente 98 persone per reati contro il patrimonio e la persona. Nel medesimo periodo sono state eseguite 45 perquisizioni. Fra le operazioni più significative si segnala a livello regionale l’operazione “fight together” nata nell’ambito della cooperazione internazionale e condotta dal Compartimento polizia postale di Trieste, che ha consentito di arrestare in flagranza una persona e denunciare 4 persone per detenzione di materiale pedopornografico.

Si segnala poi l’operazione “Web Oscuro” condotta sempre dal Compartimento di Trieste e Gorizia che ha portato all’arresto di un soggetto residente nella capoluogo isontino per pedopornografia online. In conseguenza di una segnalazione nata in un contesto di collaborazione internazionale, il soggetto risultava invero offrire sul mercato del darkweb un servizio di escort minorenni a pagamento. Le indagini tempestivamente eseguite hanno consentito di arrestare il soggetto in flagranza di reato per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico

Un’ulteriore indagine condotta dal Compartimento Fvg è nata grazie alla segnalazione di un cittadino circa la presenza di materiale pedopornografico su archivi di cloud storage Mega.nz. Si è riscontrata successivamente l’effettiva presenza di un gruppo Telegram dove venivano condivisi i link per accedere al predetto archivio virtuale contenente il materiale illegale. Gli accertamenti consentivano di denunciare i 3 autori dei link in questione, tutti giovanissimi di cui uno minorenne, e di rimuovere immediatamente i contenuti dal provider sospendendo gli account dei giovani.    

Ancora si segnala un ulteriore arresto in flagranza di reato per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico operato da personale della Sezione polizia postale di Udine. L’uomo era stato chiamato a rendere una semplice testimonianza delegata dall’autorità giudiziaria ma gli specialisti della polizia postale sono riusciti ad individuare dei file pedopornografici che l’indagato non aveva fatto in tempo a nascondere dal proprio smartphone. Da qui è scattata la perquisizione e il conseguente arresto in conseguenza del rinvenimento di migliaia di file illeciti sui dispositivi informatici in uso all’indagato stesso.                                              

Costante è stato inoltre il concorso di personale del Compartimento polizia postale Fvg nelle numerose operazioni di contrasto alla pedopornografia on line avviate anche da altri Compartimenti sul territorio nazionale. Tra queste, nell’ambito di altra attività di indagine sottocopertura, denominata “WILD TELEGRAM – FASE FINALE” condotta dal Compartimento Polizia Postale di Genova, sono stati individuati sul territorio nazionale 12 utenti della Rete, che attraverso la piattaforma Telegram, si sono resi responsabili dei  reati di cui agli artt. 600 ter e 600 quater c.p., nei cui confronti l’A.G. ligure ha emesso altrettanti decreti di perquisizione.  L’attività si è conclusa con 10 denunciati e 2 arrestati, di cui uno residente in provincia di Udine.

Lo stalking online.

Nell’ambito dei reati contro la persona commessi attraverso la rete, significativo è l’aumento dei fenomeni di cyberstalking, sextortion e revenge porn con un aumento rispetto all’anno precedente di circa il 60% a livello regionale. Nel settore del financial cybercrime, si registrano in Italia per il 2021 ben 126 attacchi informatici alle imprese e anche nella nostra regione sono stati registrati 16 casi tempestivamente trattati.

Nella regione Fvg si è osservato un costante aumento nelle truffe c.d. “Business Email Compromise” e “Man in the email”,  con le  quali i cyber-criminali, inserendosi in trattative esistenti tra clienti e fornitori, frodano aziende per importi che possono spaziare da poche decine fino a centinaia di migliaia di euro. L’attività di contrasto svolta da questo Compartimento a tali fenomeni ha portato all’oscuramento di 20 domini web, apparentemente riconducibili al marchio di una nota multinazionale triestina, verosimilmente creati allo scopo di commettere frodi in tal senso per effettuare campagne mirate di phishing ad alta probabilità di successo.

La situazione dei no vax.

La grave emergenza socio-sanitaria, tuttora in corso, accompagnata dalle restrizioni introdotte dai decreti governativi per contrastare la diffusione del virus Covid-19, ha infine orientato una specifica attività di monitoraggio informativo dei canali e gruppi all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online, per l’individuazione precoce di eventi ovvero manifestazioni di piazza non autorizzate: oltre 300 in ambito nazionale i canali su piattaforme di messaggistica e gli spazi web oggetto di monitoraggio. In tale contesto si segnala l’attività avviata dal Compartimento polizia postale e delle Comunicazioni di Torino, che ha visto il coinvolgimento della polizia postale di Trieste e Pordenone  nei confronti degli attivisti NO Vax/NO GreenPass.  L’attività ha portato all’esecuzione di 17 decreti di perquisizione a carico dei soggetti più radicali affiliati al noto canale Telegram “Basta Dittatura”, di cui due eseguiti nelle province di Trieste e Pordenone. Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato diverso materiale informatico sul quale sono tutt’ora in corso gli opportuni approfondimenti.