Per l’Oms il vino è come le sigarette: “Dannoso per la salute”, protesta il Fvg

Il vino sotto accusa dell’Oms, protesta il Fvg

L’Organizzazione Mondiale della Sanità dà il via alla lotta contro l’alcol e il vino, ma il Fvg non ci sta.

Pochi giorni fa, infatti, l’Oms ha condannato l’alcol e i prodotti alcolici senza distinguere tra tipologie (ad esempio tra superalcolici e birra o vino) e modalità di consumo. Considerandolo dannoso per la salute, l’obiettivo dell’organizzazione è di tagliarne il consumo del 10 per cento entro il 2025. Come? Aumenti della tassazione, divieto di pubblicità, promozione e di qualsiasi azione di marketing e obbligo, sulle etichette, di messaggi sulla salute. Come si fa con le sigarette.

Un approccio che ha scatenato le ire di Assoenologi e ora anche del Fvg, dove il vino rappresenta una parte della cultura e della storia locale, oltre ad essere un settore economico importante.

“Trama e scenografia sembrano quelle di un film di Dario Argento – è intervenuto il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin -, invece siamo di fronte all’ennesimo tentativo di imporre la scure proibizionista e omologatrice a senso unico da parte di istituzioni sovranazionali. E’ necessario un muro di buon senso, tradizione, lavoro, qualità, salute e benessere al cospetto di un attacco scomposto e generalista perpetrato dall’Oms nei confronti del vino, incluso tra le bevande alcoliche da demonizzare senza se e senza ma con l’obiettivo di ridurne l’uso senza pensare, al contrario, a diffondere il concetto positivo di bere bene, giusto
e consapevole”.

Secondo Zanin, “è assurdo e qualunquista paragonare il vino alle sigarette nel divieto di promozione e nell’obbligo di inserire frasi e immagini ostili sulle etichette. Il vino è salute mentale, fisica ed economica – prosegue il
presidente del Cr Fvg – se assunto nelle giuste proporzioni e con le dovute cautele, un mantra che vale per qualsiasi prodotto alimentare. Il proibizionismo o simil tale, invece, nella storia ha prodotto sempre e solo danni a ogni livello, non ultimo quello fiscale che garantisce la distribuzione di risorse sul territorio a vantaggio delle comunità”.