Premi economici e nuove assunzioni, il piano per la carenza di infermieri in Fvg

Le proposte per risolvere la carenza di infermieri in Fvg.

“Il Gruppo consiliare dei Cittadini risponde all’appello lanciato dall’assessore regionale Riccardo Riccardi per trovare una soluzione alla carenza di infermieri in Friuli Venezia Giulia. E lo fa, ancora una volta, in maniera propositiva. Facendo quindi tesoro di quanto ascoltato direttamente dai professionisti del settore in un confronto aperto e costruttivo tenutosi a metà gennaio nella sede della Regione a Udine, ma anche alla luce della delibera di Giunta per l’assunzione in deroga con impiego temporaneo di professionisti con titolo non riconosciuto dal ministero della Salute, ho quindi depositato una mozione contenente alcune possibili soluzioni al problema”.

Lo afferma la consigliera regionale civica Simona Liguori, ricordando che “il documento propone: forme di incentivazione economica regionale per valorizzare il personale infermieristico; di adoperarsi presso la Conferenza Stato-Regioni per individuare soluzioni volte a delineare un piano di assunzioni strutturato e a prevedere un adeguato aumento dello stipendio del personale infermieristico; di esortare il Governo a considerare il superamento del vincolo di esclusività per la professione infermieristica; di rappresentare al Governo la necessità di individuare gli strumenti utili a valorizzare la figura professionale dell’infermiere anche nell’ambito della didattica universitaria per permettere una crescita dal punto di vista professionale e di carriera”.

“Risulta condivisibile – aggiunge l’esponente dei Cittadini – la richiesta avanzata all’assessore Riccardi dai presidenti degli ordini professionali infermieristici (Opi) di un tavolo permanente di sviluppo e di implementazione di nuovi modelli assistenziali, fra Regione e Ordini professionali che, partendo proprio dai 10mila infermieri del Fvg possa garantire l’apporto necessario degli stessi nella garanzia e nella tutela dei bisogni di salute della popolazione, senza ricorrere a colleghi stranieri dei quali non abbiamo nessuna garanzia di reale utilizzo'”.

“Tra le ipotesi su cui ragionare, potrebbe esserci anche quella di aprire agli infermieri di secondo e terzo anno – conclude Liguori – assunzioni a tempo determinato, magari con punteggi utili per un’assunzione futura al termine del percorso di formazione. Servono progressioni orizzontali che nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc), per esempio, sono da tempo ferme al palo“.