Carrello tricolore, in Friuli pochi sconti e tanti paesi esclusi: quanto si risparmia

L’Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino Fvg ha avviato un primo monitoraggio a campione sul paniere della spesa anti-inflazione nel territorio del Friuli Venezia Giulia. Dall’analisi emerge che l’iniziativa adottata solo in supermercati, ipermercati, farmacie e parafarmacie mentre sono poche quelle che vengono dai piccoli negozi al dettaglio e dai piccoli alimentari.

Sconti limitati secondo l’analisi, prevalentemente prezzi bloccati “fissi” di alcuni beni di largo consumo, dalla pasta all’olio, senza attuare veri ribassi, come unici prodotti inseriti nei panieri venduti in supermercati e ipermercati, esclusivamente quelli a marchio privato della grande distribuzione, mentre i beni delle marche alimentari più note sono del tutto esclusi dal paniere.

La simulazione di spesa: “Su 32 euro il risparmio è stato di 30 centesimi”.

Si tratta di prodotti che hanno una quota di mercato limitata, pari solo al 20,5% dell’intero settore delle vendite nella GDO, con la conseguenza che i Consumatori che acquistano beni di marche specifiche non beneficeranno di alcun vantaggio economico ma solo dei prodotti a marchio privato della GDO. Restano comunque esclusi i prodotti freschi, come frutta, carne e pesce, che hanno prezzi più variabili, tantè che, con una spesa “simulata” tipo di 32 euro è stato contabilizzato un risparmio effettivo di 30 centesimi.

Piccoli comuni penalizzati.

Una ulteriore empasse appare palese esaminando l’elenco degli esercizi che partecipano al paniere tricolore e che penalizza i consumatori che risiedono nei piccoli Comuni ove non sono presenti grandi supermercati, i quali, per approfittare del paniere salva-spesa, dovranno necessariamente prendere l’auto e recarsi presso i centri commerciali, con spese di trasporto che rischiano quindi di vanificare del tutto i potenziali vantaggi del paniere.

Il presidente Englaro: “Servono azioni strutturali”

“Per contenere gli aumenti dei prezzi dei prodotti di largo consumo, fermare la speculazione e tutelare il potere di acquisto dei consumatori servono azioni strutturali – spiega il presidente di Mdc Fvg Raimondo Gabriele Englaro – partendo da un’Accordo Quadro, affinchè per una serie di prodotti a uso alimentare e sui generi di prima necessità, venga effettuato il taglio dell’Iva e contestualmente  fissata una percentuale massima di ricarico, dando così finalmente una definizione di prezzo anomalo oltre la quale consentire un intervento dell’Antitrust, per contrastare le speculazioni che ancora oggi si registrano sul fronte dei prezzi, tutelando il potere d’acquisto dei Consumatori”

Famiglie del Friuli Venezia Giulia ancora preoccupate per i prezzi.

Il , precisa: nell’ultima indagine a campione effettuata all’esterno di alcuni Super/Ipermercati del F.V.G., 7 Consumatori su dieci sono preoccupati per la situazione economica generale ed in particolare per la progressiva riduzione del proprio potere d’acquisto che li stà inducendo alla prudenza ed ai tagli di budget anche nelle spese del carrello con la riduzione del consumo di carne e pesce, di frutta e verdura, oltre che la ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza.

“Famiglie in equilibrio precario, le più fragili sono quelle giovani, con figli piccoli e chi si prende cura di persone non autosufficienti – commenta il segretario MDC FVG, Dino Durì – . Ci sono poi alcune famiglie che presentano situazioni di maggiore fragilità. Sono le persone giovani-adulte che vivono da sole, le famiglie numerose con figli, quelle che si prendono cura di persone non autosufficienti“.