L’analisi ha quantificato il valore del marchio Io Sono Friuli Venezia Giulia.
Il marchio territoriale “Io Sono Friuli Venezia Giulia” non è solo un consolidato strumento di marketing che promuove origine locale e sostenibilità, ma si è rivelato un vero e proprio motore economico per la regione. A provarlo è un’analisi che, per la prima volta, ha quantificato il suo impatto. Il marchio ha un valore stimato nel settore agroalimentare di oltre 20 milioni di euro e genera per le imprese utilizzatrici un fatturato aggregato di quasi 58 milioni. Attualmente, il progetto coinvolge oltre 424 imprese produttrici con 1.224 prodotti marchiati.
Il calcolo è stato effettuato dal Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche (Dies) dell’Università di Udine, su incarico della Fondazione Agrifood Fvg, che gestisce il marchio per conto della Regione. I risultati sono stati presentati oggi alla Fiera di Udine in un incontro con le aziende concessionarie, a cui hanno partecipato l’assessore regionale Stefano Zannier, il presidente della Fondazione Pier Giorgio Sturlese assieme al vicepresidente Carlo Feruglio in rappresentanza del sistema bancario locale e al direttore Pierpaolo Rovere, che ha illustrato il dossier nei dettagli.
Il valore.
Il risultato più evidente dello studio è la stima del valore economico complessivo del marchio, pari a 20.275.979 euro. È cruciale notare che questa cifra è stata definita dagli estensori stessi come “conservativa e prudenziale”. La metodologia di calcolo, infatti, ha incluso esclusivamente i benefici diretti per le aziende aderenti, tralasciando di considerare l’impatto indiretto, come il miglioramento della reputazione territoriale o l’aumento dell’attrattività turistica. Oltre a questa valutazione patrimoniale, lo studio ha stimato che il marchio muove un fatturato aggregato di 57.625.065 euro. Questa proiezione si basa su una raccolta dati avvenuta tra novembre 2024 e gennaio 2025, con riferimento prevalente all’anno fiscale 2023.
I benefici e i vantaggi per le imprese.
L’indagine, che ha coinvolto un campione significativo delle 405 aziende che hanno adottato sia il “marchio d’impresa” (oro) sia quello “di prodotto” (blu), ha evidenziato benefici tangibili per le imprese. Tra le società di capitali, una netta maggioranza (il 62%) ha dichiarato di aver registrato benefici diretti dall’adesione. Inoltre, il 60% di queste stesse società ha attribuito almeno in parte al marchio l’incremento di fatturato osservato nell’ultimo esercizio. Non solo, il marchio rappresenta una quota notevole dei ricavi per le società di persone che lo adottano, toccando il 35% del fatturato aziendale.
“Dopo le attività svolte per favorire la più vasta e migliore conoscenza del marchio ‘Io Sono FVG’ nel comparto agroalimentare, si possono trarre i risultati dell’opera svolta attraverso i dati tangibili dell’aumento dei fatturati e dei ricavi delle aziende partecipanti – ha dichiarato l’assessore regionale Stefano Zannier -. La crescita registrata dalla maggioranza del significativo campione di imprese testimonia come l’idea alla base di ‘Io Sono FVG’ sia stata proficua sia a livello commerciale, sia soprattutto per lo sviluppo degli operatori coinvolti. La continua evoluzione imposta agli aderenti al marchio riguardo la loro sostenibilità economica, sociale e ambientale garantirà per il futuro che la crescita vada a beneficio sia delle singole aziende sia dell’intero territorio regionale”.
Ma c’è anche un altro vantaggio per le singole imprese che va ben oltre l’aspetto promozionale e tocca quello finanziario. Infatti, la concessione del marchio vale come un rating ESG che, da una parte, può aumentare il valore essere a bilancio patrimoniale dell’impresa e, dall’altra, consente al sistema creditizio di erogarle finanziamenti motivatamente a condizioni più vantaggiose.
“L’ampio e articolato progetto è riuscito in appena pochi anni a mettere a sistema imprese, istituzioni pubbliche e banche generando ricadute positive per l’intero territorio – ha commentato il presidente della Fondazione Pier Giorgio Sturlese -. Questo studio dimostra che i risultati non sono solo veri e concreti, ma anche quantificabili. Stiamo creando un circolo virtuoso basato su origine locale e sostenibilità in cui tutti vincono: le aziende aumentano i fatturati, che si traducono in maggiore occupazione e maggior gettito per la Regione autonoma, le banche grazie a quello che è un indicatore ESG possono erogare maggiori crediti e i consumatori possono alimentare questo circolo attraverso una scelta di acquisto oggi più consapevole. L’impegno, su indicazione della Regione, è ora quello di consolidare il progetto ed estenderne il modello anche ad altri settori, una sfida tanto avvincente quanto strategica per il futuro del Friuli Venezia Giulia”.