Le reazioni al programma di Fedriga: maggioranza ottimista, opposizioni deluse

La presentazione del programma di governo del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga in Consiglio regionale.

Le reazioni dei capigruppo dopo la presentazione del programma del governatore Massimiliano Fedriga.

Maggioranza soddisfatta e ottimista, Opposizioni deluse da “alcune importanti omissioni” da parte del riconfermato governatore. Al termine della presentazione del programma di governo da parte di Massimiliano Fedriga, la parola è passata ai capigruppo, intervenuti a margine della seduta d’Aula sul contenuto delle linee programmatiche per la XIII legislatura.

Giacomelli: “Ambizione e realismo”.

Claudio Giacomelli (FdI)

“Dopo aver vinto le elezioni – ha commentato il vertice di Fratelli d’Italia, Claudio Giacomelli – il Centrodestra si è presentato oggi con la sua Giunta definendo un programma che è ambizioso, ma al tempo stesso realistico. I punti chiave sono stati illustrati: infrastrutture, famiglia, il problema della denatalità, la sanità, con un piano straordinario emergenziale sulle liste d’attesa. Sarà un lungo lavoro ma penso andrà bene come l’altra volta”.

Calligaris: “Lavoro per i giovani”.

Antonio Calligaris (Lega)

Riprendendo quando dichiarato dal presidente Fedriga in merito al problema della denatalità, per Antonio Calligaris, scelto come capogruppo della Lega, “siamo di fronte a grandi scelte e grandi politiche integrate per quanto riguarda lo sviluppo economico, la famiglia e il lavoro: con questo nucleo di obiettivi si combatte la denatalità. Quindi solo se riusciremo a garantire ai giovani del Friuli Venezia Giulia un lavoro potremo avere figli, frenando il calo demografico, e avremo un futuro per questa regione”.

Di Bert. “Stagione di grandi riforme”.

Mauro Di Bert (FP)

Per Mauro Di Bert, presidente del Gruppo Fedriga presidente, “si tratta di programma chiaro e lineare, sul solco del quinquennio passato. Si riuscirà, con impegno, a mettere a terra una serie di riforme importanti, tra sanità, agricoltura, sport. Il discorso ha dato uno spaccato a 360 gradi di tutte le attività e le priorità per lo sviluppo del nostro Friuli Venezia Giulia”.

Cabibbo: “Impegno su tematiche importanti”.

Andrea Cabibbo (FI)

Per il capogruppo di Forza Italia, Andrea Cabibbo, Fedriga “ha ripercorso tutti gli sforzi profusi nella precedente legislatura e ha rilanciato, date anche le difficoltà strutturali derivanti dal periodo della pandemia, l’impegno per i prossimi cinque anni su temi importanti quali infrastrutture, rapporto con il Governo, autonomie locali, natalità e famiglia. Le parole del presidente ci fanno guardare in positivo e con fiducia al futuro”.

Moretuzzo: “Dimenticata l’emergenza clima”.

Massimo Moretuzzo (Patto Civica)

Massimo Moretuzzo, capogruppo di Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, ha parlato di una “presentazione in grande continuità con la legislatura precedente, ma che poteva andare bene 20 anni fa. Credo ci siano state delle omissioni importanti nel discorso del presidente, a partire dall’emergenza climatica legata al riscaldamento globale a tutto il tema degli enti locali, che non è stato toccato se non con un cenno fugace alle nuove province. Ci sarà molto da lavorare – secondo il leader autonomista – e noi faremo la nostra parte con lealtà e fermezza sui temi centrali per i prossimi cinque anni”.

Moretti. “Linee confuse con troppe omissioni”

Diego Moretti (Pd)

Secondo il capogruppo del Partito Democratico, Diego Moretti, quanto ascoltato in Aula è stato “un intervento di ordinaria amministrazione, assolutamente deludente. Ci ha colpito l’omissione sull’autonomia degli enti locali, salvo solo intervenire su quelle che saranno le prossime province. Insomma, un discorso che approfondiremo, ma che ci ha deluso”.

Capozzi: “Enti periferici solito poltronificio”

Rosaria Capozzi (Misto)

Due gli aspetti che hanno colpito la presidente del Gruppo Misto, Rosaria Capozzi: “Fedriga ha ribadito la linea portata avanti questi cinque anni, con una sanità che spinge verso le strutture private pur investendo soldi pubblici; spicca poi il tema della creazione degli enti periferici, utili solo a soddisfare gli appetiti di alcune correnti politiche“.